31 ottobre 2012

Silenzio in Sala

Visto il ponte che porta molti in vacanza, anche le sale si preparano per un lungo weekend di uscite iniziando anticipatamente da oggi. Ecco cosa non perdere:

Skyfall
Siamo arrivati all’episodio numero 23 della saga di James Bond e questo è il terzo con Daniel Craig nei panni dell’agente segreto. I motivi per vederlo? Sam Mendes alla regia (American Beauty, Revolutionary Road), Javier Bardem il cattivo e Adele a firmare la canzone colonna sonora.





Un’estate da giganti
Come in Stand by me, tre ragazzi partano zaino in spalla per vivere avventure nella vecchia casa di campagna del nonno appena defunto. Gli adulti che li circondano non sono in grado di comprenderli ma loro iniziano invece a crescere e maturare attraverso, ovviamente, la ribellione.





Oltre le colline
Due amiche divise dopo anni di orfanotrofio. Se la prima viene accolta in un convento, la seconda viene adottata ma da subito irrequieta scappa. Dopo anni di vagabondaggio torna per stare con l’amica ma il convento le è ostile e l’accusa di essere indemoniata. Da un fatto realmente accaduto, dirige Cristian Mungiu lo stesso che sconvolse con Quattro mesi, tre settimane, due giorni. Premiato a Cannes per la sceneggiatura e le interpreti femminili.





30 ottobre 2012

Io e Te

Andiamo al Cinema.


Sono passati nove anni dal suo ultimo film. Dopo il controverso The Dreamers, Bertolucci torna nelle sale con il drammatico Io e Te tratto dall’omonimo romanzo di Niccolò Ammaniti. Ancora una volta il protagonista è un adolescente insicuro, incapace di affrontare la vita che si lascia scorrere addosso come il ritmo incalzante di una canzone. Il protagonista, Giacomo, vive chiuso in una prigione mentale fatta di paure così come il regista vive nella prigione del suo corpo fatta di rabbia. Questo elemento, questa prigione, diventa tangibile nella cantina sporca e ingombra in cui Giacomo decide di rifugiarsi: facendo credere alla madre apprensiva di essere partito per la settimana bianca con i compagni di classe, il giovane allestisce una vera e propria seconda dimora in questa stanza: computer, musica, libri e un formicaio gli faranno compagnia. Ma la sua pace viene presto scossa dall’arrivo improvviso di Olivia, la sua sorellastra. Allontanata dalla famiglia da qualche anno, Olivia è una tossica e decide di approfittare della situazione rimanendo con Giacomo a disintossicarsi in vista di una nuova vita. L’iniziale rapporto burrascoso, fatto di scontri verbali e fisici, si trasforma pian piano in una relazione che attraversa tutte le sfaccettature dei sentimenti: dall’attrazione fisica all’infatuazione, all’amicizia fino alla fraternità. La fiducia che tra loro si instaura, il progredire del rapporto permette allo stesso pubblico di entrare in empatia con dei personaggi tanto sfaccettati. Il percorso di conoscenza si svolge quindi sia nello schermo che fuori portando a galla problemi non risolti, incubi passati e le più semplici frustrazioni adolescenziali. Pur svolgendosi principalmente nella vecchia cantina, Bertolucci ha saputo come rendere vivo e ospitale l’ambiente, che diventa così elemento essenziale del cast, filmato e fotografato in maniera ottima. E se in The Dreamers la trama era più complessa e provocatoria con continui riferimenti e citazioni cinematografiche, qui l’arte che il regista utilizza per esprimere al meglio le emozioni dei protagonisti è la musica. Rifugio sicuro di Giacomo, che passa dai Muse a David Bowie, esplode nelle scene più significative del film, incorniciando un finale che, per quanto incompleto a livello di narrazione, è assolutamente significativo esteticamente.
Che a 72 anni Bertolucci sia ancora in grado di sorprendere non deve meravigliare, l’età non impone dei limiti alla sua filmografia così come non pone dei limiti alla bravura. Jacopo Olmi Antinori e Tea Falco, nonostante la pronuncia sbiascicata di quest’ultima, si rivelano infatti degli interpreti giovani ma eccellenti. Dopo 9 anni di silenzio il regista è quindi tornato per raccontare i tormenti che facilmente potrebbero essere classificabili come adolescenziali, e che nascondono invece le prigioni mentali e fisiche dietro cui ognuno si barrica.

29 ottobre 2012

Biglietti, Prego!

La commedia italiana si conferma campo sicuro su cui scommettere. Viva l’Italia balza subito in prima posizione in questo fine settimana che, visto il meteo, ha visto cinema affollati. Se il pubblico preferisce ridere e il disimpegno, a rimetterci sono i film d’autore di qualità che in classifica sono molto bassi. A parte Oliver Stone che si piazza in seconda posizione (ma Le belve ha comunque una piega commerciale), Bertolucci arriva solo in settima mentre il vincitore di Cannes, Haneke, non entra nemmeno nella top 10 (infatti è solo quattordicesimo). Non va bene nemmeno per Nemo che a differenza degli incassi stratosferici della sua prima uscita, con la digitalizzazione 3D incassa solo l’ottavo posto. Ecco i dettagli:

1° Viva l’Italia
week-end € 1.463.987 (totale: 1.463.987)

2° Le belve
week-end € 1.029.610 (totale: 1.029.610)

3° Ted
week-end € 809.969 (totale: 9.980.117)

4° I gladiatori di Roma
week-end € 789.443 (totale: 1.792.786)

5° The possession
week-end € 633.612 (totale: 633.612)

6° L’era Glaciale 4 – Continenti alla deriva
week-end € 611.954 (totale: 15.206.447)

7° Io e Te
week-end € 606.586 (totale: 606.586)

8° Alla ricerca di Nemo
week-end € 450.835 (totale: 450.835)

9° The wedding Party
week-end € 427.592 (totale: 1.255.829)

10° Il matrimonio che vorrei
week-end € 426.401 (totale: 1.096.959)

Fonte: mymovies.it

28 ottobre 2012

Rumors Has It

Attori che hanno trovato un autore
Si sta rivelando uno dei film più attesi dei prossimi anni e non solo per i nomi che circolano per il cast ma anche per il suo regista e il suo produttore. Trascendence di Wally Pfister, il direttore della fotografia di Christopher Nolan (produttore della pellicola) potrebbe avere niente meno che Johnny Depp come protagonista, i nomi di Christian Bale, Noomi Rapace, James McAvoy, Tobey Maguire e Christoph Waltz sembrano invece già confermati. Visti i rumors, la pre-produzione sta per finire lasciando posto alle riprese, la trama? Quella di un uomo che verrà risucchiato dal computer che ha inventato.
Se ne era parlato per la partecipazione del francese Jean Dujardin e ora altri nomi avanzano per il nuovo film diretto da George Clooney. Monuments Men potrebbe infatti avvalersi di Bill Murray nel cast. L’unica conferma sembra essere quella di Cate Blanchette mentre si parla di un coinvolgimento anche per Paul Giamatti.
Non c’è due senza tre? Non per il momento. Sembra infatti che Ryan Gosling non ci sarà in quello che sarebbe dovuto essere il terzo film assieme al regista Nicolas Winding Refn. Non ancora chiari i motivi dell’abbandono, forse dovuti agli impegni che l’attore si è preso per il suo esordio alla regia (How to Catch a Monster), Logan’s Run cerca ora un nuovo protagonista. Intanto si attende con ansia la loro seconda collaborazione, Only God forgives.
Guarda una clip di Only God forgives

Nuovi film per nuovi (e non) registi
Per attori interessati a film d’autore, altri diventano quell’autore. Dustin Hoffman aprirà infatti il Torino Film Festival con la sua prima fatica da regista. Quartet è una commedia in cui la musica ha un posto speciale e cura le paure della vecchiaia. Protagonisti Maggie Smith, Tom Courtenay, Billy Connelly, Pauline Collins e Michael Gambon.
Werner Herzog ha trovato invece una nuova pellicola da dirigere. Sarà infatti il regista dell’adattamento dell’omonimo romanzo di DBC Pierre Vernon God Little. La sceneggiatura è scritta dall’ormai esperto di adattamenti Andrew Birkin, già autore di Profumo e Il nome della rosa. La storia racconterà come un giovane reagisce alla strage compiuta dal suo migliore amico alla scuola che frequentavano.
Guarda il Trailer di Quartet

Come sarà il nuovo Bond?
Mentre al cinema sta per arrivare l’attesissimo nuovo film di 007, Skyfall, già si pensa al futuro dell’agente segreto. Se già con Sam Mendes alla regia si è puntato in alto, lo si potrebbe fare ancora di più per il prossimo capitolo. Il nome che circola è infatti quello di Christopher Nolan, che si è dichiarato interessato ad un possibile progetto e la sua affermazione è stata accolta con gioia dal produttore Gregg Wilson. Gli stessi produttori cercano già il prossimo attore che potrebbe indossare lo smoking dopo Daniel Craig (che ha ancora due film da girare). A sorpresa tra i papabili si profila Idris Elba (Thor e Prometheus), una rivoluzione che potrebbe portare al primo 007 di colore nella storia della saga.
Guarda il Trailer di Skyfall

Fonti: Cinefilos.it
Comingsoon.it

27 ottobre 2012

Le Belve

Andiamo al Cinema.



Oliver Stone è tornato, e più violento che mai. Dal feroce romanzo omonimo di Don Winslow ha tratto Le belve, un film violento che parla di droga e di sesso e che lo riporta alle origini del suo cinema, riuscendo a combinare protagonisti giovani con attori temprati, in un mix esplosivo in cui tutto sembra permesso.
Ma chi sono le belve del titolo? Sono due giovani che incuranti del pericolo hanno costruito un business milionario con la marijuana? Sono gli uomini del cartello messicano che torturano e seviziano i traditori? Sono tre giovani che si amano, che condividono assieme le loro giornate senza pensare alla licenziosità del loro amore a tre? E’ una spietata regina, boss crudele incapace di essere una madre adeguata? E’ la polizia corrotta, ad ogni livello, che non si fa problemi a cambiare bandiera appena cambia il vento? O sono ancora questi due giovani disposti davvero a tutto, in primis ad uccidere, per salvare il loro amore rapito?
Il regista, come il pubblico, può scegliere da che parte stare ma non sarà semplice. Perché i protagonisti di questo film sono tutti, a loro modo, dei selvaggi (Savages è infatti il titolo originale). Ben e Chon sono due giovani esperti, il primo nella botanica, il seconda nella guerra. Unendo le loro conoscenze sono riusciti a creare delle piante di marijuana potenti che ben presto hanno fatto fiorire un commercio decisamene redditizio. Il loro prodotto ad alto tasso di THC interesserà i concorrenti del cartello messicano, preoccupati per il giro d’affari che i due si stanno facendo. Ma se lo spirito calmo e pacifico di Ben sarebbe disposto a negoziare e lasciare il business per idee più utili al pianeta, Chon, testa calda, si rifiuta di mostrarsi debole. La decisione di non trattare sarà la peggiore della loro vita, a rimetterci in primis sarà O., bella, ricca e libera, che i due amano e condividono, in un rapporto diverso, sì, ma capace di stare in equilibrio. O. è il loro punto debole, e la perfida Elena, regina del cartello, non si farà molti scrupoli a rapirla in modo da avere i due in scacco. Quando si tocca l’amore, però, tutto diventa lecito, ed ecco quindi partire una folle corsa tra violenza, ricatti e truffe.
Stone non si risparmia nulla, dalle scene ad alto tasso erotico tra i tre giovani protagonisti, all’uso smodato di droga e alcool, fino alla violenza, feroce e insensata, con cui ci si fa giustizia. Sangue e morte scorrono per tutta la pellicola, mostrando belve inumane drammaticamente reali. Il regista ci sa fare e calibra a dovere le carte in tavola, dopo una lunga premessa (forse troppo condita dalla voce narrante) si passa a un’adrenalinica corsa a cui non basta un finale per fermarsi. Con una doppia conclusione alternativa si sorride, certo, ma si plaude una scelta così poco convenzionale ma allo stesso tempo così efficace.
Il merito di questa pellicola, pulp e giovane nonostante l’età anagrafica del regista sia avanzata, va ai suoi protagonisti: i rampolli di Hollywood Blake Lively (che riesce a convincere anche senza il glamour di Gossip Girl), Taylor Kitsch e Aaron Johnson più la comparsata di Emile Hirsch da un parte, i veterani e ritrovati Salma Hayek, Benicio del Toro (spietato come non mai)e John Travolta dall’altra. Questi uniti a una fotografia calda e a tratti poetica, e a una colonna sonora decisamente azzeccata compongono un film feroce e selvaggio.

26 ottobre 2012

Homeland

Quando i film si fanno ad episodi.

Ha dominato la notte degli Emmy vincendone ben 6 e si aggiudicata anche 2 Golden Globe. E non premi da poco ma i più importanti, oltre a miglior attore (Damian Lewis, abituato alla divisa già in Band of Brothers) e attrice protagonista anche quello di miglior serie drammatica. Mica cosa da poco visto che con la serie di debutto è riuscito a espugnare quattro anni di impero Mad Men. Homeland è il telefilm del momento, in onda negli USA con la seconda stagione è già stata confermata una terza. Il motivo di tanto successo? Un prodotto ben confezionato, in ogni suo aspetto, che nonostante parli di esercito, lotta contro il terrorismo e salvaguardia del Paese riesce ad essere lontano da meri toni patriottici esibendo invece un clima reale che punta più alla salvaguardia di singole persone che propriamente di ideali. Tutto questo condito da un cast eccellente, in cui spicca ovviamente la ritrovata Claire Danes (che ne ha fatto di strada dopo la Juliet di Luhrmann) capace di dar vita a un personaggio scomodo ma coinvolgente. La sua Carrie Mathison è infatti un agente della CIA perspicace e intelligente, una testa calda abituata all’azione visti gli anni passati sul campo in Iraq che nasconde un segreto: è bipolare, come il padre, e riesce a tenere sotto controllo le sue crisi solo grazie a pillole e jazz. Questa malattia non la ostacola però nel lavoro e quando il soldato Nicholas Brody viene ritrovato vivo dopo otto anni in cui era stato dato per disperso, Carrie intuisce subito che dietro la maschera di padre di famiglia e marine integro, potrebbe esserci una spia assoldata da al-Qaida per un nuovo attentato sul suolo americano. La caccia alla spia ha inizio e Carrie userà tutto quanto è in suo potere per smascherare l’uomo ma, ovviamente, l’amore ci metterà lo zampino. Non ci si aspetti però la classica soluzione tragica da telefilm, anche l’aspetto sentimentale è qui affrontato in modo del tutto realistico, e ciò riguarda anche la ricostruzione di un matrimonio dopo anni di assenza (la bella moglie Jessica aveva infatti trovato conforto tra le braccia del migliore amico di Brody). Al di là dei risvolti romantici, Homeland costruisce una trama fitta e ricca di colpi di scena, sorprendente la prima parte, in cui gli attori principali si incontrano solamente due volte, più adrenalinica la seconda in cui molte delle carte vengono scoperte. Il finale, con un episodio doppio, lascia molto in bilico e fa prospettare un altrettanto coinvolgente seconda stagione!


25 ottobre 2012

Silenzio in Sala

Sempre più gustose le novità che arrivano al cinema in questi fine settimana. E visto che arriverà con tanto di pioggia e freddo anche Cassandra, perché non rintanarsi in sala? Ecco cosa non perdere:

Amour
Vincitore al Festival di Cannes, Haneke porta sullo schermo con la sua sapiente e fredda regia l’amore nella terza età. Le sfide da affrontare, prima di tutto una malattia incurabile, metteranno a dura prova il sentimento tra Jean-Louis Trintignat e Emanuelle Riva. Isabelle Huppert è loro figlia. Assolutamente da vedere.





Le belve
Oliver Stone racconta con estrema ferocia l’America di oggi attraverso due giovani che vedono il loro paradiso di spaccio minacciato dal cartello messicano. Sesso, droga e violenza più un super cast: Blake Lively, John Travolta, Uma Thurman, Benicio del Toro e Salma Hayek.





Io e Te
Il ritorno alla regia per Bernardo Bertolucci a dieci anni di distanza da The dreamers. Il film è tratto da un racconto di Niccolò Ammaniti e porta il regista nuovamente a parlare di gioventù. Lorenzo decide infatti di mentire alla madre e di non partire per la gita scolastica, rifugiatosi in cantina incontra la problematica sorella Olivia. Condivideranno assieme lo spazio e impareranno a conoscersi.




Viva L’italia
Con ironia il nostro Paese viene messo nuovamente al vetriolo. Questa volta a causa di un politico che non saprà più mentire: facilitazioni, raccomandazioni e tutto lo sporco verranno a galla. Ambra Angiolini, Michele Placido, Alessandro Gassman i protagonisti.





Ah…Torna al cinema anche il pesciolino Nemo con tutti i suoi amici, questa volta in formato 3D!

24 ottobre 2012

Il mio Vicino Totoro

E’ già Ieri. -1988-

E’ stato il primo piccolo capolavoro uscito dallo studio Ghibli e con la sua semplicità ha saputo conquistare nel tempo numerosi affezionati che hanno sempre gioito ai nuovi lavori portati avanti da Hayao Miyazaki.
Il mio vicino Totoro, da sempre simbolo e icona delle produzioni giapponesi, ha in sé quella dolcezza e quel candore che fa sorvolare su una costruzione di trama infantile e non certo convenzionale, fatta di una lunga premessa e di una veloce, forse davvero troppo, conclusione. Perché sono le protagoniste, così come i tratti del disegno, a rendere intramontabile questo film. Satsuki e Mei, le due sorelline, portano in sé i tratti più puri dell’infanzia e grazie alla loro timidezza ma anche al coraggio, riusciamo a seguire avventure al limite del fantastico e a conoscere il fantomatico Totoro, animale bizzarro e speciale accompagnato da due suoi simili in scala diversa di grandezza. Saranno questi buffi animaletti ad aiutare nei momenti di difficoltà le bambine, costrette a cavarsela da sé a causa di una madre malata e ricoverata da mesi all’ospedale e un padre prodigo ma comunque impegnato nel lavoro. Il trasloco in una nuova casa, la conoscenza con i vicini, i giochi in giardino rallegreranno le loro giornate, e come un premio, a loro come a noi, si manifesta Totoro che con i suoi modi misteriosi le conquisterà da subito.
La semplicità della trama, con poche cadute nel dramma e l’ovvio happy end finale, non minano la sua qualità che ha saputo definire lo stile del regista, che da qui in poi è riuscito solo a migliorare. Una piccola perla della cinematografia a cartoon, distante certo dai classici Disney della sua epoca ma comunque fondamentale, che grazie alla sua dolcezza conquista anche i più duri di cuore.


23 ottobre 2012

L'ultimo Inquisitore

E’ già Ieri. -2006-

Milos Forman è ormai un affezionato dei film in costume. Dopo aver conquistato il mondo intero e, ovviamente, anche 8 Oscar con Amadeus, negli ultimi anni ha lavorato con lentezza ma non ha sminuito il valore della sua filmografia. La sua ultima fatica risale al 2006 (anche se sono seguiti due lungometraggi cechi meno conosciuti in Italia) e torna a parlare di epoche passate. Questa volta ambienta la sua vicenda nella Spagna scossa dalle paure verso gli eretici dove però anche gli echi della Rivoluzione francese iniziano a farsi sentire. La caccia alle streghe, così come agli ebrei, ai bestemmiatori è aperta e la recrudescenza dei metodi di confessione si inasprisce. A finire nelle mani dell’inquisizione è l’innocente e giovane Inés Bilbatua, rea di non aver mangiato maiale a cena e sospettata quindi di praticare un’altra fede. Costretta al giogo della corda confesserà l’inconfessabile unendo così in modo indistricabile i destini di chi le sta accanto. Inés è infatti modella di Goya, all’epoca pittore reale alla corte di Spagna ma allo stesso tempo vicino alla gente grazie alle numerose incisioni chi giravano per il popolo e che denunciavano i modi barbari e incoerenti della Chiesa. Proprio di un suo ritratto si innamorerà Lorenzo Casamares, inquisitore feroce che approfitterà della debolezza e della posizione sempre più disagiata della ragazza per soddisfare i suoi impulsi, finendo per lasciarla incinta. Inés è anche figlia devota di una ricca famiglia di commercianti che cercherà invano qualunque soluzione pur di riaverla a casa, arrivando a torturare lo stesso Lorenzo per fargli capire cosa si è disposti a confessare pur di evitare il dolore. Dopo questi fatti, l’uomo sarà costretto alla fuga e tornerà a sconvolgere le vite di tutti con i furori francesi, prodighi a portare il verbo della Rivoluzione con tanto di armi e violenza, portando sangue e paura nelle strade spagnole.
Goya in tutto ciò funge da spettatore, da uomo nonostante tutto semplice che non comprende gli anni bui che la sua patria sta vivendo. Il suo sguardo attonito, i suoi tentativi di cambiamento e di denuncia sono quelli di un uomo devoto alla verità che nemmeno la sordità assoluta raggiunta in tarda età sapranno fermare.
Con lui lo spettatore si identifica e osserva le sevizie e il dolore che credi diversi hanno portato negli anni, le torture e le condanne insensate che hanno rovinato vite e famiglie intere.
Il finale, meraviglioso, in cui i destini di tutti questi personaggi si scontrano a loro insaputa in una piazza gremita dalla gente, pone Goya come osservatore privilegiato ma impotente.
Milos Forman con tutto ciò non fa un film denuncia, perché anni e modi sono fortunatamente passati, né un film biografico, perché per quanto attendibile il suo resoconto non si sofferma solo sul pittore, anzi. Il suo è un film storico, complesso e strutturato e per questo facilmente definibile sia di denuncia che biografico. Se la Chiesa e noi non dobbiamo dimenticare l’insensatezza di certe estreme azioni, così non va dimenticata l’opera di un Grande che era prima di tutto politica. Grazie all’interpretazione ottima di Natalie Portman (capace di trasformarsi incredibilmente), Javier Bardem e Stellan Skarsgård, L’ultimo inquisitore diventa così una pellicola assolutamente imperdibile, per celebrare più di un maestro.


22 ottobre 2012

L'Eros è Donna

Oggi posso pavoneggiarmi un po'.
Dalla scorsa settimana è infatti in edicola il nuovo numero della rivista Nocturno, il cui dossier tratta dell'eros visto dal punto di vista femminile. Ebbene sì, c'ho scritto anch'io, lasciando da parte il mio fin troppo conosciuto pudore!
L'argomento è: eros e ossessione e di che film potevo parlare se non di Mulholland Drive, Le onde del destino, Le relazioni pericolose e La Pianista?

Correte in edicola allora, o visitate il sito internet nocturno.it per dire la vostra e sbirciare nell'intimità femminile!


Biglietti, Prego!

Ted non si schioda e anche questa settimana si conferma al vertice del boxoffice raggiungendo l’impressionante incasso di 8 milioni di euro! Se anche il secondo posto non cambia per il resto la classifica si stravolge grazie alle numerose nuove entrate del weekend: il cartoon made in Italy sui gladiatori arriva a sorpresa sul podio a seguire Kirsten Dunst, Brad Pitt e Meryl Streep. L’Italia la si ritrova solo al settimo posto con l’ultima fatica di Soldini mentre Virzì dopo il buon esordio scivola all’ultimo posto. Ecco i dettagli:

1° Ted
week-end € 1.484.681 (totale: 8.803.970)

2° L’era Glaciale 4 – Continenti alla deriva
week-end € 863.659 (totale: 14.388.545)

3° I gladiatori di Roma
week-end € 818.913 (totale: 818.913)

4° The wedding Party
week-end € 640.464 (totale: 640.464)

5° Cogan – Killing them softly
week-end € 608.754 (totale: 608.754)

6° Il matrimonio che vorrei
week-end € 534.735 (totale: 534.735)

7° Il comandante e la cicogna
week-end € 477.978 (totale: 477.978)

8° Step Up 4 Revolution
week-end € 456.872 (totale: 3.780.954)

9° Taken – La vendetta
week-end € 436.737 (totale: 1.665.698)

10° Tutti i santi giorni
week-end € 404.047 (totale: 1.442.511)

Fonte: mymovies.it

21 ottobre 2012

Rumors Has It

E’ tempo di remake
Nulla è ancora confermato, nemmeno dalla Disney che detiene i diritti della storia ma già si pensa al cast. Il remake di 20.000 leghe sotto il mare firmato da David Fincher dovrebbe infatti avvalersi di Brad Pitt tra i protagonisti nel ruolo di Ned Land. Staremo a vedere se la cosa andrà in porto.
Siamo invece a quota 3, sempre se la Universal ce la farà a portare avanti il progetto, per i remake di Scarface! Dopo Lo sfregiato del 1932 e il cult di Brian de Palma del 1983, Paul Attansio sta rivedendo il copione scritto da David Ayer, aperte le scommesse per gli attori coinvolti!

Nuovi progetti per nuovi attori
Robert Pattinson cerca di scrollarsi l’aurea vampiresca e dopo Cosmopolis di Cronenberg si lancia nel progetto Hold on to me assieme alla bella e brava Carey Mulligan. I due sequestreranno l’uomo più ricco della città, tratto da una storia vera.
Rimaniamo nell’ambito delle crime story realmente accadute per il nuovo film di Jim Carrey, Loomis Fargo. L’attore sarà l’impiegato David Scott Ghantt che nel 1997 rapinò ben 17 milioni di dollari in una banca, una delle rapine più grandi nella storia d’America. Diretto da Jared Hess sarà, ovviamente, una commedia.
Sempre una commedia ma d’amore, per i non più giovani Michael Douglas e Diane Keaton. Diretta da P.J.Hogan e scritta dallo sceneggiatore di Qualcosa è cambiato Mark Andrus, conferma il successo ad Hollywood di film per un target maturo.

Nuovi progetti per nuovi registi
Il regista culto Gregg Araki (Doom generation, Misterious skin) assolda Eva Green e Shiloh Fernandez per il suo White Bird. La trama parte da una donna che perde il controllo dopo la scomparsa della madre.
Lee Daniels dopo lo scandalo a Cannes con Paperboy, tornerà nelle sale con Get It While You Can. Il film sarà una biografia su Janis Joplin che da tempo si attendeva. Renée Zellweger era data come possibile protagonista, vedremo se il regista la confermerà.
Mentre si attende anche in Italia The Master presentato a Venezia, Paul Thomas Anderson è a lavoro sull’adattamento del romanzo Vizio di forma di Thomas Pynchon. La scrittura della sceneggiatura si sta rivelando un lavoro complesso ma già alcuni attori si sono mostrati interessati al progetto, primo tra tutti Robert Downey Jr.

Fonti: Comingsoon.it
Filforlife.it

20 ottobre 2012

127 Ore

E' già Ieri. -2010-

La forza di un film come 127 ore sta nell’entrare nel nostro intimo. Striscia lentamente nel nostro profondo e ci costringe a porci la straziante domanda: “E io, cosa avrei fatto?”
Danny Boyle non sbaglia il colpo nemmeno questa volta, dopo l’inizio folgorante con Trainspotting e dopo il meritato oscar con The millionaire, decide di mettere in scena una storia al limite del drammatico e dell’azione. Una storia tragicamente vera, quella di Aron Ralston, alpinista esperto che rimasto incastrato con un braccio sotto una roccia riesce a sopravvivere 127 ore e a liberarsi tagliando quel braccio.
La forza del film, oltre che dall’estremo realismo della narrazione e dell’interpretazione, è data proprio dal fatto che al momento della visione già si conosce la trama e il suo sviluppo. Gli spettatori sanno che ogni salto, ogni evoluzione che Aron fa lungo le montagne dello Utah potrebbe essere quello fatale che inchioderà il suo braccio, e rimane in attesa, col fiato sospeso, che la tragedia avvenga. Così come sa che l’unico modo che Aron avrà per liberarsi, per sopravvivere, sarà quello di amputarsi il braccio, tagliando così la sua prigione.
Come quindi trasformare quella che sembrerebbe una debolezza (la prevedibilità) in punto di forza? Coinvolgendo, e affascinando.
Se Aron non può muoversi, se l’intero film è in pratica ambientato al fondo di quel crepaccio, a viaggiare può essere la sua mente. E così con visionari e meravigliosi stacchi e trasposizioni viaggiamo con e dentro di lui, tra ricordi, ansie, sogni e speranze. Un viaggio che porta alla consapevolezza ma non alla rassegnazione, perché sì, è Aron l’unico colpevole, lui ha deciso la sua sorte andando incontro a quella roccia che ha passato la sua esistenza ad attenderlo, ma è Aron a mantenere lucidità, forza e spirito.
Uno stupefacente James Franco è infatti riuscito a donare ad Aron quella naturalezza che non scade in commiserazione e quella carica di umorismo nero che non stride col tono del film (lo show improvvisato davanti alla sua telecamerina vale la visione).
La sua è dunque una vera prova d’attore, messo di fronte a nient’altro che a se stesso e alle sua capacità.
A questo si aggiunge una colonna sonora da urlo, sapientemente curata -come i film precedenti di Boyle possono confermare (si pensi al già citato Trainspotting o a The Beach)- e un sapiente lavoro di montaggio che riesce a farci entrare in quel crepaccio, farci sentire la sete, il freddo, la paura, farci soffrire per ogni taglio, per ogni ricordo.
127 ore è quindi un duro e realistico viaggio all’interno non solo di Aron ma di se stessi e della natura umana, quanto siamo disposti a sacrificare pur di poter continuare a vivere?


19 ottobre 2012

ParaNorman

Andiamo al Cinema.


Zombie a prova di bimbi, così potrebbe essere definito ParaNorman. Sì. Perché i morti viventi che tanto terrorizzano il pubblico di Resident Evil o della serie TV The Walking Dead ricompaiono in questo film di animazione, d'altronde dai creatori di Coraline non ci si poteva aspettare una storia fiabesca con principi e principesse.
Il protagonista è Norman, un bambino speciale, non particolarmente intelligente, adora i film horror che divora in casa e con i poster dei quali tappezza la sua cameretta e, soprattutto, vede i morti. Sì, la sua specialità è quella di interagire con i defunti, in primis con la nonna defunta. Per nulla spaventato dal suo potere, convive ormai da anni con la miopia del padre che non gli crede, e le prese in giro dei compagni di scuola che lo hanno ghettizzato e che quotidianamente lo scelgono come bersaglio preferito per scherzi e bravate.
La sua vita scorre quindi nella solitudine e nell’incomprensione finché qualcosa cambia, dapprima strane visioni che lo sconvolgono, poi lo zio –barbone e matto del villaggio- si presenta per rivelargli un tragico e funesto futuro: la maledizione di Blithe Hollow sta per tornare e solo lui potrà fermarla. Blithe Hollow è infatti ancora più speciale di Norman, nel – una strega venne giudicata e poi uccisa da una giuria di 7 abitanti che, subito dopo il verdetto, morirono. La città da allora vive ignara di souvenir e attrazioni delle più strane marchiate strega, senza sapere che una volta all’anno questa torna in vita e con lei i 7 giudici. Starà a Norman fermarla, ma ovviamente nulla sarà così semplice e, anzi, i guai in cui si caccerà con i nuovi compagni di avventura saranno decisamente grossi.
Ecco quindi un cartoon dal sapore underground, ovviamente in stop motion, che ha il suo punto di forza non solo in una trama diversa e forte ma anche in uno stile visivo particolare ed efficace. I personaggi così singolari e stereotipati, poi, non possono non divertire. Norman, la sorella, l’amico altrettanto preso in giro Neil, suo fratello Mitch e il bullo Alvin rappresentano il loro cliché fino all’estremo –la bella vanitosa, il ragazzino in carne e goffo, il giocatore tutto muscoli e niente cervello, il teppista pauroso- ma proprio con il riscatto finale che mostrerà il loro lato nascosto conquisteranno ancor di più il pubblico. Un pubblico che può comporsi di adulti come di bambini perché gli zombie che infesteranno le strade di Blithe Hollow sono sì disgustosi ma insegneranno una lezione morale non da poco. Il riscatto infatti coinvolgerà anche loro, e farà di Norman un bambino, nonostante tutto, normale.

18 ottobre 2012

Silenzio in Sala

Un fine settimana lungo e denso di uscite interessanti. Dal cartoon alla commedia fino alla dramma ce n’è per tutti i gusti, ecco cosa non perdere:

Cogan – Killing them Softly
Presentato a Cannes lo scorso maggio, il film prevede Bard Pitt nella doppia veste di protagonista e produttore. Il suo Cogan è un killer metodico incaricato di uccidere una coppia di ragazzi che ha rubato in una bisca clandestina. Ray Liotta e James Gandolfini nel cast, dirige Andrew Dominik (L’assassinio di Jessie James per mano del codardo Robert Ford).




Le migliori cose del mondo
Arriva dal Brasile questa commedia impegnata che ha per protagonista i turbamenti dell’adolescenza. Hermano deve affrontare infatti il divorzio dei genitori, la scoperta dell’omosessualità del padre e il primo vero amore. Sarà aiutato da amici e fratelli speciali.




Il matrimonio che vorrei
Meryl Streep torna nei cinema e non smette di sorprendere riuscendo a trovare ruoli in una Hollywood restia agli attori maturi. Questa volta interpreta una moglie insoddisfatta del proprio matrimonio, che dopo l’uscita di casa dei figli decide di affrontare con il marito (Tommy Lee Jones) una settimana intensiva da un terapista (Steve Carell) per cercare di risolvere la crisi e la mancanza di passione.



The wedding party
I matrimoni invece continua ad essere un tema di sicuro successo negli USA. Dopo Una notte da leone e Le amiche della sposa, ecco un’altra commedia con al centro delle damigelle davvero perfide. Le più carine al liceo non accettano che la bruttina del gruppo sia la prima a sposarsi. A guidarle, Kirsten Dunst.




Il comandante e la cicogna
Silvio Soldini torna nei cinema con una commedia impegnata corale. Storie ai limiti ma pur sempre rappresentative di un’Italia allo sbando guardate dall’alto da Garibaldi, Verdi, Leopardi e Leonardo. Cast di fedelissimi: Valerio Mastandrea, Alba Rohrwacher, Giuseppe Battiston, Claudia Gerini e Luca Zingaretti.





Gladiatori di Roma
Sempre italiano è un cartone tridimensionali ambientato nell’antica Roma e nelle sfide del Colosseo. La casa di produzione è la stessa delle Winx. Una storia d’amore al centro delle sfide tra il maldestro e filosofo Timo e il forte Cassio, a dargli voce Luca Argentero, Laura Chiatti e Belen Rodriguez.







17 ottobre 2012

Downton Abbey - Seconda Stagione

Quando i film si fanno ad episodi.

Ci voleva la guerra per scuotere Downton Abbey! Con la seconda stagione, ambientata infatti negli anni che segnarono drammaticamente l’Inghilterra e l’Europa tutta con la I Guerra mondiale, la famiglia Crawley si risveglia dai suoi ora banali turbamenti e viene travolta dagli eventi. Così non solo i personaggi si delineano maggiormente -con sfumature e incongruenze del loro carattere che ce li rendono più umani- ma le loro vite, il loro destino assumono una carica sentimentale più forte dando così slancio all’intera serie.
Protagoniste assolute sono infatti le storie d’amore. Quella tormentata tra Mary e Matthew, con i loro continui tira e molla, quello romantico tra Daisy e William ostacolato dal fronte, quello nato sotto una cattiva stella tra Bates e Anna, l’infatuazione tra Robert e una domestica e infine quello moderno e rivoluzionario tra Sybil e l’autista Branson.
Proprio la figlia minore acquista più spazio in questi episodi, ponendosi come donna intraprendente e sicura di sé, portatrice di ideali rivoluzionari che aiutano Downton a svecchiarsi.
Gli intrighi ovviamente non mancano, ma le figure negative, rappresentate nella prima stagione dai domestici Thomas e O’brien, sono qui smussate, rese umane dai sentimenti che la guerra li costringe ad affrontare.
La guerra si pone infatti al centro di ogni azione, come forza incontrollabile che seppur lontana ha il potere di sconvolgere tutta la famiglia. Le paure dei sopravvissuti, il terrore dei soldati ancora al fronte, l’impotenza degli ospedali vengono raccontate con estrema precisione.
Forse troppo veloce, con gli episodi che fanno passare con noncuranza anni cruciali, Downton Abbey ha saputo riaffermarsi nel panorama delle serie TV d’autore per il suo stile unico, per l’accuratezza storica e scenica e per la bravura dei suoi interpreti (anche questa volta Maggie Smith con la sua pungente ironia è spanne sopra gli altri). Conclusosi nel migliore dei modi con uno speciale natalizio ovviamente buonista e ricco di speranze, è ora in onda in Inghilterra la terza stagione, dove forse tutti i protagonisti troveranno la pace sperata.


16 ottobre 2012

Pietà

Andiamo al Cinema (un po' in ritardo).


Premessa: io il cinema orientale difficilmente lo digerisco. Traumatizzata dall’esame di Storia del cinema del vicino ed estremo oriente all’università ho evitato di riaddentrarmi in questa filmografia ma…
Kim Ki-duk è Kim Ki-duk, e poi lo hanno premiato a Venezia con il Leone d’oro, vuoi non vederlo?
E così ieri ho ceduto, in una sala gremita, siamo rimasti tutti attoniti davanti a questa Pietà.

Gli elementi che avevano scosso il Lido, la violenza estrema, mentale e fisica, c’erano tutti però qualcosa non quadrava.
Partiamo dalla storia, ben concepita, con personaggi forti e con più ombre che luci sulla loro vita. Lee Gang-do è un giovane solitario che lavora sotto incarico riscuotendo i debiti di poveri operai che il più delle volte non hanno nulla da dargli. Così li storpia, incassano poi il premio dell’assicurazione come indennizzo. Un giorno viene seguito da una donna, si apposta sotto casa, lo aspetta davanti la porta… dice di essere sua madre, quella che lo ha abbandonato da piccolo costringendolo fin da subito a cavarsela da sé e probabilmente ad un destino così denigrante. Ma è davvero sua madre? Il dubbio, prima che al pubblico, si innesta a Lee, che la umilia costringendola a sevizie che silenziosamente ma in lacrime, questa accetta. Superata la prova di fiducia tra i due si instaura un improbabile rapporto volto a far dimenticare gli anni di reciproca solitudine, fino alla svolta, che non svelerò, che innalza i toni del film dando finalmente una rotta alla trama.
Sì, perché per almeno ¾ Pietà parla dell’insolita routine della vita di Lee, le aggressioni, il procacciamento del cibo, le voglie notturne… tutto ripetuto come un ciclo inarrestabile perché i sentimenti sono del tutti estranei nella sua vita. Nemmeno la pietà, quella invocata nel titolo, esiste. Solo nel finale dunque si arriva ad una accelerazione, proprio quando l’amore, quello verso una madre ritrovata, si è finalmente impossessato di lui.
Se a livello di trama il film si salva in extremis, a livello tecnico le scelte sono convenzionali. Lontani dalla natura incantevole di Primavera, estate, autunno, inverno e ancora Primavera, Pietà resta circoscritto in una città ingombra e derelitta, la cui lucentezza del centro fa a pugni con il degrado della periferia. La potenza visiva che la locandina lascia intendere non arriva, se non, anche qui, nel finale. Quella striscia rossa che segna un cammino, ne traccia la fine, si imprime nella mente.
Può bastare quindi un finale a fare di una pellicola la migliore della kermesse veneziana? Sembrerebbe di sì, ma perché il finale è preparato, tutto l’inizio, per quanto lento e infarcito di dialoghi sorpassabili (che con il doppiaggio non hanno certo guadagnato punti), è volto a questa fine. La violenza, lo sporco e la ferocia delle scene sono tutte in preparazione di uno sfogo conclusivo che annichilisce tutto il resto.

15 ottobre 2012

Biglietti, Prego!

Alla fine Ted ce l’ha fatto! L’orsetto decisamente non adatto ai bambini conquista la vetta del boxoffice lasciando dietro di sé la sgangherata compagnia de L’era glaciale. Al terzo posto si confermano i ballerini di Step up 4 Revolution ma molto più interessanti sono le new entry: Virzì conferma il suo talento agguantando la quinta posizione, il cartoon in step motion Paranorman arriva subito dietro mentre l’adattamento per schermo del classico di Jack Keruac On the road si ferma solo all’ottava postazione. Dopo l’esordio sorprendente, invece, Resident Evil scivolo subito nel fondo…Ecco i dettagli:

1° Ted
Inc. week-end: € 2.964.233
Inc. Totale € 6.545.572

2° L’era Glaciale 4 – Continenti alla deriva
Inc. week-end: € 2.199.437
Inc. Totale € 13.179.392

3° Step Up 4 Revolution
Inc. week-end: € 1.105.823
Inc. Totale € 3.098.428

4° Taken – La vendetta
Inc. week-end: € 971.872
Inc. Totale € 971.872

5° Tutti i santi giorni
Inc. week-end: € 840.222
Inc. Totale € 840.222

6° ParaNorman
Inc. week-end: € 730.282
Inc. Totale € 730.2827

7° Total Recall
Inc. week-end: € 685.035
Inc. Totale € 685.035

8° On the road
Inc. week-end: € 475.788
Inc. Totale € 475.788

9° Reality
Inc. week-end: € 232.698
Inc. Totale € 1.773.648

10° Resident Evil: Retribution
Inc. week-end: € 185.859
Inc. Totale € 2.512.060

Fonte: Cominsoon.it

14 ottobre 2012

Rumors Has It

Cast ricco mi ci ficco…
Si rinfoltiscono i cast dei film più attesi del prossimo anno! Se Michael Fassbender è stato chiamato da Terrence Malick ad affiancare Ryan Gosling, Rooney Mara, Christian Bale, Cate Blanchett, Natalie Portman, Haley Bennett, Holly Hunter (!!!) in un film che parlerà del tradimento; Uma Thurman arriva alla corte del discusso Lars Von Trier e del suo The Nymphomaniac che vede star come Charlotte Gainsbourg, Stellan Skarsgard, Shia LaBeouf, Jamie Bell, Stacy Martin, Connie Nielsen e Christian Slater tra i protagonisti.
Matt Damon torna invece a lavorare con Terry Gilliam per il progetto The zero theorema unendosi ai già confermati Christoph Waltz, Tilda Swinton e Melanie Thierry mentre Ralph Fiennes incontra Wes Anderson e il suo The Gran Budapest Hotel (dove invece non ci sarà Johnny Depp) già affollato con Bill Murray, Jude Law, Edward Norton, Jeff Goldblum, Adrien Brody, Willem Dafoe e Owen Wilson.
Protagonista assoluto di una pellicola che già si presenta come attesissima sarà invece Sacha Baron Coen. L’attore comico che ha impersonato Borat e Bruno negli ultimi anni sarà nientemeno che Sir Freddie Mercury nel biopic le cui riprese inizieranno nella primavera 2013. Speriamo che la scelta non sia solo per la somiglianza fisica…

Io invece lascio…
Per star che arrivano alcune invece lasciano. Come Beyoncè che doveva essere la star nascente di Clint Eastwood nel remake di E’ nata una stella che ha deciso di abbandonare il progetto visto che le date di inizio riprese e chi reggerà il ruolo maschile principale sono ancora incerte. Ryan Gosling non ha invece confermato la sua partecipazione a Focus dei registi Glenn Ficarra e John Requa (con cui aveva lavorato in Crazy, Stupid Love) e il suo ruolo potrebbe essere preso da Ben Affleck che interpreterebbe così un truffatore che si innamorerà –con le ovvie difficoltà del caso-della sua collega in affari.

E io faccio il regista!
Ben Affleck prosegue in parallelo alla sua carriera di attore anche quella di regista. Arriverà a breve nelle sale italiane Argo, la sua ultima fatica dopo il successo di critica di The town, ma è già al lavoro per un interessante progetto. Live By Night adattamento del romanzo di Dennis Lehane, (già autore di Gone Baby Gone, film d’esordio per Ben regista) è ambientato negli anni del proibizionismo e ha per protagonista il figlio di un poliziotto che decide di intraprendere la via del contrabbando. Anche Jodie Foster passa dietro la macchina da presa con Money Monster, dove un uomo qualunque sequestra e sevizia un presentatore TV reo di avergli dato un cattivo consiglio.

Buon Compleanno Charlie Brown!
Quale modo migliore di festeggiare se non tornando sul grande schermo? E’ quello che farà Charlie Brown assieme a tutti gli altri Peanuts nel 2015 per celebrare il 65esimo anno di vita e il 50esimo anniversario dello special televisivo Charlie Brown Christmas. A produrre il film saranno figlio e nipote del compianto Charles Schulz, mentre alla regia ci sarà Steve Martino che ha già diretto Ortone nel mondo dei Chi e L’era glaciale 4, ora nelle sale.

Fonti: Comingsoon.it
Filmforlife.it

13 ottobre 2012

Tutti i Santi Giorni

Andiamo al Cinema.


Tutti i santi giorni lui lascia il lavoro alle prime luci dell’alba, prende un autobus, legge. Tutti i santi giorni lui prepara il caffè, qualcosa da mangiare e li dispone su un vassoio. Tutti i santi giorni porta la colazione a letto a lei, la sveglia elencando, come un vecchio almanacco, il santo del giorno. Tutti i santi giorni lei si sveglia felice, fa l’amore con lui e arriva in ritardo a lavoro.
Lui è ragazzo timido, gentile nei modi ed erudito nel parlare. Si è accontentato di fare il portiere di notte in un grande hotel dove ha il tempo di leggere i suoi libri in latino, nonostante la famiglia si aspetterebbe di più.
Lei è travolgente, particolare. Addetta al noleggio di auto in una grande stazione romana ha accantonato il sogno di sfondare con la sua musica dopo un passato punk/rock e canta a qualche serata nei locali.
Lui e lei si amano, di quell’amore vero nel quale si può dire tutto, che crea un mondo a sé colorato e fantastico. Ma lui e lei, Guido e Antonia, non hanno un figlio. Dopo 6 anni assieme e aver superato i 30 il problema si pone in mezzo alla loro storia portandoli a fare scelte di ogni sorta (esami, guru, fecondazione assistita) che, inevitabilmente, li metterà in crisi.
Ci sono registi che negli anni fanno sempre gli stessi film, lo stesso genere. Altri, sebbene altrettanto prolifici, riescono a lasciare qualcosa, a raccontare storie diverse e per questo ad emozionare. Paolo Virzì è tra questi, e nonostante alti e bassi nella sua filmografia, torna a raccontare in modo divertente l’amore a 30 anni, con le sue crisi, con i suoi problemi ma anche con le sue gioie. Sarebbe stato facile parlare di precarietà lavorativa, i soldi che non bastano per l’affitto o i sogni chiusi in un cassetto per un futuro assieme. Ma il regista sceglie di raccontare questa storia in modo autentico, grazie anche a degli attori poco conosciuti (Thony e Luca Marinelli) che con il loro accento stretto toscano e romano/siciliano danno naturalezza ai loro personaggi. Guido e Antonia sono infatti reali, quasi quanto la periferia romana che li circonda abitata da tamarri ingenui, cinesi alla ricerca di avventure, ginecologhe entusiaste e violenti da bar che predicano la non violenza. Questo è il loro mondo, ma insieme sono riusciti a costruire il loro spazio, fatto di crisi e di fughe, certo, ma forte come il loro amore.
Commovente e divertente allo stesso tempo, grazie a dei protagonisti unici, una musica coinvolgente e seducente, Tutti i santi giorni sembra riprendere film come Once o (500) giorni insieme trasportandoli in un Italia colorata e vera.

12 ottobre 2012

Torta di Mele & Mandorle

Il Fabbricatorte

Mele e mandorle, ingredienti perfetti per iniziare al meglio la colazione in questi primi freddi. Ecco quindi una torta gustosa e tradizionale perfetta da accompagnare con il the caldo.

INGREDIENTI
3 uova
300g di farina
200g di zucchero
1 bicchiere di latte
1 bicchiere di olio di semi
1 bustina di lievito
1 o 2 mele
25g di mandorle
Scorza di un limone
Sale

PROCEDIMENTO
Iniziare come sempre mescolando assieme uova e zucchero. Aggiungere poi il latte e l’olio e incorporarli per bene. Gradatamente versare la farina evitando di lasciare grumi, per ultimi unire lievito, sale e la scorza di un limone (o il succo di una metà). A parte tagliare a pezzettini una o due mele, a seconda delle loro grandezza, e sminuzzare le mandorle. Aggiungere il tutto al composto, infornare per mezzora a 180° e… Buon Appetito!


11 ottobre 2012

Follow The White Rabbit (o l'uccellino azzurro)

In Central Perk è ora anche su Twitter! 

Un modo per espandersi e per dire la sua in 140 battute su news, film e telefilm!

Seguitelo su @InCentralPerk
(https://twitter.com/InCentralPerk)

Silenzio in Sala

Come c’era da aspettarsi, le nuove uscite iniziano ad essere sempre più ghiotte. Ecco cosa ci aspetta nelle sale da stasera:

Killer Joe
William Friednik torna con un noir dal sapore rude della polvere già salutato dalla critica come un capolavoro. Joe è un poliziotto che per arrotondare fa il killer a pagamento. Far fuori una moglie fredifraga e in fuga non sarà però semplice come previsto. Gran cast da Matthew McConaughey, Emile HirschTed e Juno Temple.




Tutti i santi giorni
Lui e lei, precari ma felici, uniti da un amore profondo. A mancare è però un figlio che questo amore potrebbe coronare. Virzì torna alla commedia di talento (vedi La prima cosa bella), confezionando un film scoppiettante e colorato, arricchito da personaggi strampalati che popolano i quartieri periferici romani.






On the road
Qualcuno alla fine ce l’ha fatta a trasportare al cinema il classico della beat generation. Il romanzo di Jack Keruac arriva nelle sale dopo il passaggio in sordina a Cannes per raccontarci il lungo viaggio di Sal e Dean nell’America fine anni ’40. Kristen Steward, Kirsten Dunst, Viggo Mortensen e Sam Riley i protagonisti, Walter Salles (I diari della motocicletta) il regista.



ParaNorman
Horror in salsa cartoon? Sì! Dai creatori di Coraline, un altro lavoro in stop motion che ribalta i generi portando gli zombie a sconvolgere un bambino che già convive dalla nascita con il potere di vedere i fantasmi. Ci sarà da ridere, ma non solo!


Iron Sky
Dalla Finlandia arriva questa particolare pellicola fantascientifica. Timo Vuorensola, al suo esordio, ipotizza infatti che alcuni nazisti si siano rifugiati nel lato oscuro della Luna e siano ora pronti per invadere la Terra e riportare il dominio di un nuovo Fuhrer. Quello che sembra un film di serie B, nasconde le potenzialità di una divertente e ironica parodia.

10 ottobre 2012

Fratelli in Erba

E' già Ieri. -2009-

Eternal Sunshine of the Spotless Mind è forse l’esempio più citato e più azzeccato per i titoli mal tradotti. Fratelli in erba non è da meno, però. Se quello del piccolo capolavoro di Gondry e Kaufman era stato storpiato con un banale e fuori luogo Se mi lasci ti cancello, alla commedia di Tim Blake Nelson viene invece tolta la citazione colta (il titolo originale è Leaves of Grass) che riprende la raccolta di poesie di Walt Whitman.
Già questo particolare fa supporre che la commedia non è poi la classica americanata goliardica su droga e sesso che ci si aspetta dal trailer e dai poster.
Ad interpretarla doppiamente (nei panni dei gemelli Kincaid) c'è il sempre bravo e bello Edward Norton ma a fare la differenza è soprattutto la storia che s'intreccia sotto i nostri occhi e che pian piano abbandona i toni umoristici della commedia per abbracciare quelli più filosofici della tragedia. L'idea di due gemelli identici che si differenziano però caratterialmente in tutto non è delle più originali, ma il regista ha saputo trarne il pretesto per un'analisi dell'inevitabilità del destino e dell'importanza delle proprie radici. Non importa infatti quanto si sia impegnato Bill per uscire dallo stretto Oklahoma, perderne l'accento e costruirsi una prestigiosa carriera universitaria in filosofia classica (tutte estremamente azzeccate le citazioni) perchè la vera felicità e la vera vita (amore compreso) la ritrova solo nella famiglia, anche se la sua non è certo tradizionale! Nonno e padre erano infatti contrabbandieri e la madre (nientemeno che Susan Sarandon) ha iniziato i suoi figli alle gioie della marijuana fin dalla tenera età. Tornato nella città natale dovrà quindi fare i conti con il proprio passato mentre lo sgangherato spacciatore Brady -il suo gemello che sembra condividere la stessa intelligenza ma adottata a fini completamente diversi- lo coinvolgerà suo malgrado nell’illegalità che nonostante tutto lo porterà ad una vita più vera e profonda di quanto la filosofia abbia mai potuto insegnargli. Ed è qui che però la tragedia prende il sopravvento e porta ad un finale tanto inaspettato quanto confuso che mina le possibilità di questo film.


9 ottobre 2012

Dragon Trainer

E’ già Ieri. -2010-

Sarà che sono un’amante Pixar e odio tradirla, sarà che il titolo non mia allettava per nulla (stanza ormai delle repliche televisive di Dragon Heart), sarà che quando uscì in sala me lo fece proprio sfuggire… sarà ma ora mi pento di non averlo visto prima!
Dragon Trainer è una storia decisamente diversa da quelle a cui la Dreamworks ci ha abituato. Eroi buffi e chiassosi, gang sgangherate che si ficcano sempre nei pasticci e pronti più a divertire che emozionare/insegnare, non sono infatti i protagonisti di questa storia. Shrek o Alex il leone sono infatti accantonati per un protagonista umano, pasticcione sì ma con stile, la cui parlantina ironica e ricca di sarcasmo conquistano anche i più diffidenti. Il suo villaggio è composto da uomini e donne muscolosi e coraggiosi, armati fino i denti reagiscono con foga ai numerosi attacchi dei draghi che li depredano di pecore e quant’altro. Peccato che Hiccup sia tutt’altro che muscoloso, mingherlino e ormai diventato tristemente noto nel villaggio per i suoi guai nonostante sia, ovviamente, figlio del capo villaggio di vichinghi. Tutto cambia quando cattura il fantomatico Furia Buia, il drago più pericoloso e che nessuno è mai riuscito a vedere e studiare, ma che nemmeno lui riesce ad uccidere. In questo drago scoprirà infatti un animale intimorito e onorevole, legato, come i suoi simili, ad un segreto che li costringe ai continui attacchi.
L’amicizia tra Hiccup e Sdentato (così sarà infatti denominato il) che cresce piano piano -tra prove di fiducia e sfide, trucchi che permettono al ragazzo di superare gli esami al corso di guerriero- dà alla DreamWorks la possibilità di evolvere il suo linguaggio avvicinandosi in modo sorprendente alla rivale Pixar. La storia sembra infatti perfetta per essere affidata al gruppo di Lasseter, ma adattata dalla serie di romanzi per ragazzi di Cressida Cowel non sfuma la sua potenzialità nelle mani del regista Chris Sanders. Anzi, la messa in scena, la credibilità dei personaggi (con Sdentato che ricorda un gatto diffidente mentre gli altri presentano le più folli caratteristiche), l’emozione che sanno suscitare sono ammirabili e oscurano la simpatica goliardia di Shrek & Co. Una sorpresa più che piacevole insomma, da scoprire e amare, soprattutto in vista di un già annunciato sequel!



8 ottobre 2012

Biglietti, Prego!

Ted non ce la fa, l’orsetto politicamente scorretto non batte mammut e bradipi de L’era glaciale che si riconfermano al primo posto. Mentre i ballerini di Step Up alla loro quarta fatica arrivano sul podio, Un sapore di ruggine e ossa, forse l’uscita più interessante del lungo weekend, si ferma solo in settima posizione, subito dietro a Magic Mike che già si allontana verso il fondo. Ecco i dettagli:

1° L’era Glaciale 4 – Continenti alla deriva
week-end € 3.486.214 (totale: 10.308.465)

2° Ted
week-end € 2.499.846 (totale: 2.499.846)

3° Step Up 4 Revolution
week-end € 1.521.840 (totale: 1.562.522)

4° Resident Evil: Retribution
week-end € 566.350 (totale: 2.149.415)

5° Reality
week-end € 494.395 (totale: 1.399.402)

6° Magic Mike 
week-end € 340.634 (totale: 3.670.964)

7° Un sapore di ruggine e ossa
week-end € 189.319 (totale: 190.957)

8° The Brave – Ribelle
week-end € 188.736 (totale: 6.963.790)

9° All’ultima spiaggia
week-end € 187.488 (totale: 187.488)

10° Il rosso e il blu
week-end € 144.978 (totale: 1.002.819)

Fonte: mymovies.it

7 ottobre 2012

Rumors Has It

Lavori in corso
Johnny Depp saprà riprendersi dal ciclone Jack Sparrow che ormai il suo alter ego? A vedere le immagini di The Lone Range, il suo novo film in lavorazione, non sembrerebbe. Il pellerossa che interpreta somiglia molto al pirata più pazzo del mondo del cinema ma la storia si svolge lontano da mari e oceani. La nuova pellicola diretta da Gore Verbinski (Rango) ha per protagonista un ranger solitario (Armi Hammer) pronto a tutto in difesa dei più deboli. La lavorazione travagliata del film, tra tempeste di sabbia e incidenti sul set, fa slittare l’uscita al 13 luglio 2013.
Come già per Harry Potter e Twilight anche la saga di Hunger Games procede nel migliore dei modi. Mentre da due settimane è in lavorazione il secondo capitolo, la Lionsgate ha annunciato che le avventure di Katniss non saranno una trilogia ma si comporrà di ben 4 capitoli. The Hunger Games: Il canto della rivolta sarà infatti diviso in due e vedrà la firma di Danny Strong alla sceneggiatura. Le uscite sono previste rispettivamente per 21 novembre 2014 e 20 novembre 2015.
Anche Terrence Malick non si ferma più! Dopo The tree of life e To the wonder presentato a Venezia, l’ormai ex lento regista è già in lavorazione ad Austin su ben due nuovi progetti. Lawless (titolo provvisorio, già cestinato) vede protagonisti Ryan Gosling, Rooney Mara nel mondo della musica indie mentre in Knights of Cup c’è Christian Bale.

Rumors - Notizie ancora non ufficializzate
Se Meryl Streep è vicina ad essere una strega malvagia nell’adattamento cinematografico del musical In the woods diretto da Rob Marshall, Jean Dujardin potrebbe consolidare la sua carriera in America dopo aver lavorato per Oliver Stone in The wolf of Wall Street, ottenendo un ruolo nel nuovo film di George Clooney. The monuments men sarà incentrato su un ufficiale americano che salverà numerose opere d’arte trafugate dai nazisti.

La corsa agli Oscar
L’Italia ha finalmente deciso il suo candidato: a rappresentarci per il miglior film straniero saranno infatti i fratelli Taviani con Cesare deve morire, già Orso d’oro a Berlino. In questi giorni è stato svelato anche il nome del presentatore, dopo il successo di Billy Crystal nella scorsa edizione, Seth MacFarlane lo sostituirà. Il creatore de I Griffin, American Dead e del fortunato Ted ora nelle sale promette bene, speriamo non deluda! La serata di premiazione è prevista per il 24 febbraio, le nomination ufficiali saranno invece rese note il 15 gennaio, dita incrociate per l’Italia!

6 ottobre 2012

Downton Abbey

Quando i film si fanno ad episodi.

Sette episodi, la cui lunghezza varia dall’ora ai 50 minuti che ti immergono completamente nell’era edoardiana di inizio ‘900. Un po’ come ai suoi tempi fece Robert Altman con Gosford Park o James Ivory nello struggente Quel che resta del giorno, anche Downton Abbey decide di raccontare le vicende di una ricca famiglia aristocratica dividendo la narrazione tra piani alti e bassi, tra membri altolocati dei Grantham e la loro servitù.
Alla famiglia, composta da moglie e marito Cora e Robert, e tre figlie (la bella Mary, la bruttina Edith e la politicamente schierata e intraprendente Sybil) vanno quindi uniti il maggiordomo Carlson, il primo valletto Bates e le domestiche Anna, Sara, Gwen più il resto del personale di servizio.
La prima stagione parte nientemeno che dalla tragedia del Titanic, i cui echi arrivano fino a Downton causando notevoli disagi. Gli eredi della tenuta erano infatti passeggeri nel transatlantico e ora il conte Grantham si vede a dover cedere il suo titolo e la sua eredità ad uno sconosciuto e lontano cugino, ignaro dei modi aristocratici e che –addirittura!- lavora come avvocato a Manchester. La soluzione per non veder svanito il lavoro di una vita e di generazioni è ovviamente quello di un matrimonio combinato tra la figlia Mary e Crawley. Ma niente è così semplice. Mary, intraprendente e viziata non è pronta a vendersi facilmente e incontrerà nel suo cammino più di un amore ad ostacolare un sentimento che è sempre sul punto di nascere, allo stesso tempo la sorella Edith, la secondogenita nell’ombra, cercherà di rovinare non solo la reputazione di Mary, ordendo alle sue spalle.
Lo stesso clima di tensione si avverte anche tra la servitù, con divisioni nette tra buoni e cattivi, dove i piani per far fallire la carriera di un rivale sembrano all’ordine del giorno..
Ipocrisia e perbenismo di facciata vengono quindi svelati in modo magistrale in questa serie targata Carnival Films che ha giustamente conquistato milioni di telespettatori grazie ad una messa in scena notevole e un cast di tutto rispetto (tra tutti, una menzione d’onore la merita Maggie Smith, dispotica Lady Violet Crawley). La prima stagione si conclude amaramente lasciando in sospeso molte questioni (dal diritto al voto per le donne alle questioni socialiste) per lo scoppio della I guerra mondiale. Come questa sconvolgerà i destini a Downton verrà svelato nella seconda stagione, in Inghilterra sono però già avanti, la terza è infatti in onda da metà settembre.