12 marzo 2014

17 Ragazze

E' già Ieri -2011-

Nel 2008 a Gloucester, Stati Uniti, 17 ragazze dell'età di 16-17 anni hanno stretto un patto per rimanere incinta nello stesso periodo, per far poi crescere i loro figli assieme aiutandosi economicamente e educativamente.
Se gli Americani ne avessero fatto un film (anche se Wikipedia mi informa che ne hanno tratto uno televisivo) probabilmente il risultato sarebbe stato dissacrante e deprimente come una delle tante puntate di Teen Mum. Metti invece la storia in mano ai francesi e quel che ne esce è un prodotto pieno di stile, di profondità -laddove manca alle protagoniste- e di eleganza.


Delphine e Muriel Coulin riescono infatti a raccontare le fragilità di un'apparentemente forte Camille che, ritrovatasi incinta, spinge le sue migliori amiche a seguirla, allargando poi la cerchia di questa speciale confraternita ad altre studentesse del loro liceo, facendo della "pancia" una moda pericolosa e dilagante.
Se inizialmente l'idea appare veramente stupida, si vacilla un po' al pensiero maturo di creare una specie di comune, dove i figli di tutte possano crescere nell'amore e con dei riferimenti che sembrerebbero mancare almeno nella vita di Camille, quel calore materno quasi spento che la lascia nella solitudine lei lo manterrebbe sempre vivo.
Questa presa di posizione, questa ribellione ai canoni sociali, non è però così saggia visto che esce dalla mente non ancora matura di una diciassettenne che, in verità, attraverso le sue amiche devote cerca il coraggio e la protezione mancanti.


Senza troppi moralismi di sorta, così, la storia folle di questo patto, con tutte le conseguenze del caso (da genitori che se la prendono con il preside per come non è riuscito ad arginare il problema, da ragazze emarginate che tentano la carta della maternità per entrare nel gruppo fino ai ragazzi impauriti ma anche tentati dalla facilità delle loro coetanee e ai più ovvi problemi di salute e di contrapposizione famigliare) ci viene raccontata in modo quasi distaccato, soffermandosi spesso e volentieri sulla bellezza delle varie protagoniste (tra cui anche Yara Pilartz di Les Revenants) tutte avvinte dall'inevitabile fascino francese.
Questo si sente poi ad ogni inquadratura o scelta fotografica, che sia con una macchina fissa o un carrello che le segue tra feste e gite al mare, accompagnando il tutto con una colonna sonora molto chic e molto rock.
La visione, quindi, per quanto faccia mettere le mani nei capelli per quanto messo in scena, affascina e lascia avvinti, fino ad un finale un po' troppo troncato e facile che rende ancora più discussa la storia raccontata, ma non la sua rappresentazione.


2 commenti:

  1. film dal fascino chic tipicamente francese.
    non perfetto, ma più che meritevole

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    1. Immaginavo che le ragazzuole non ti avrebbero lasciato indifferente :)

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