5 settembre 2015

Venezia 72 - Equals


Da queste parti Drake Doremus si è fatto apprezzare con il non del tutto riuscito Like Crazy e con l'intimo e trattenuto Breathe In.
Abbandonato il Sundance, esordisce a Venezia lasciando anche la nostra epoca, ambientando il suo Equals in un futuro di orwelliana ispirazione, ma che ai colori cupi, al grigiore, preferisce un bianco asettico.

I divieti sono però gli stessi, la riscrittura del passato pure: l'amore è vietato, le interazioni con gli altri sono delle anomalie, una sindrome per la quale non c'è cura ma solo una morte, spesso per suicidio,che colpisce questi superuomini, metodici, scrupolosi, privi di personalità.
Silas si accorge che qualcosa in lui non va, che sensazioni ed emozioni iniziano ad emergere, che lo sguardo con cui osserva Nia, sua collega, nasconde qualcosa di preoccupante. Inizia un ciclo di cure, ma non basta a fermare un amore che galoppa, che incontra il benestare della ragazza, malata pure lei ma mai dichiarata. Iniziano incontri clandestini, inizia una storia d'amore che li mette a rischio, ma che li fa sentire per la prima volta vivi, nel giusto.
Le complicazioni sono ovviamente dietro l'angolo, e come moderni Romeo e Giulietta, vanno avanti tra lacrime e dolori, angosciando noi pubblico.
Doremus rischia, rischia parecchio deviando la sua carriera al genere sci fi, ma ci mette tanto cuore, ci mette quel suo tratto distintivo che lascia ogni volta a trattenere il fiato: la costruzione di personaggi, di scene, di dialoghi trattenuti, ma incredibilmente intensi. E questo è il suo punto di forza, togliere, più che aggiungere, far esprimere a gesti, a tocchi che vanno a sostituire le parole.
Così facendo, dà un'ulteriore opportunità a Kristen Stewart di dimostrare la sua bravura dopo le applaudite prove in Still Alice e Sils Maria, e dà a Nicholas Hoult un altro gradino per costruire la sua carriera.
La freddezza degli ambienti, di una fotografia in cui i filtri si sprecano, viene così riscaldata da una storia che sì, sa di già visto, dal 1984 in poi, ma che ha comunque la potenza giusta per colpire.

1 commento:

  1. Questo non vedo davvero, ma davvero l'ora di vederlo.
    Doremus mi piace troppo.

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