13 agosto 2016

Copenhagen

E' Già Ieri -2014-

Nella settimana in cui la sottoscritta è in ferie, anche con i film si può viaggiare.
Mai pensato di fare una capatina a Copenhagen?
Io sì, e anzi, in un futuro lontano lontano, sarà la prima tappa del mio viaggio di nozze.
Messi da parte i sogni, parliamo del film, Copenhagen, che va da sé è ambientato a Copenhagen.
Ma non a Copenhagen inizia, bensì a Berlino, in questo caso tappa di mezzo di un Interrail che vede due amici americani a spasso per l'Europa... peccato che con loro ci sia anche la ragazza di uno di loro, che sbilancia gli equilibri, crea disagi e tensione.
Oddio, a ben guardare disagi e tensioni li crea lo stesso William, stronzo, bastardo, piuttosto supponente e da cliché americano che si rispetti, del tutto poco educato.
Anche per questo la coppia che con lui ha viaggiato decide di abbandonarlo a Copenhagen, partire prima per Londra e lasciarlo lì dove in realtà lui più teneva ad andare, per cercare le sue origini, quelle di un padre che ha faticato a conoscere, emigrato danese in America.
Quel padre con cui mai si è riappacificato ma che ha lasciato una lettera, scritta ancora da bambino, indirizzato al proprio di padre, al nonno di William, che ora cerca.
E qui parte il viaggio attraverso Copenhagen, e non può partire senza una lei.



Se lui è uno stronzo, lei è la gentile e timida cameriera dell'ostello in cui dorme.
Si scontrano, si fanno i dovuti dispetti, e finiscono per girare assieme per la città, sfruttando conoscenze fortuite e piccoli colpi di fortuna alla ricerca di parenti e di una storia che si presenterà molto più dolorosa del previsto.
Nel frattempo, ovviamente, qualcosa fra loro si crea e cresce, William smussa i suoi angoli e il suo pessimo carattere, e foto dopo foto, bellezza danese dopo bellezza danese, l'amore scocca.
Ma c'è un problema, un grosso problema, di quelli difficili da evitare.
E non basta l'alcool, non basta fare tardi in discoteca per renderlo meno evidente, anche a noi, che per un lieto fine vorremmo vedere infranta la legge.


Lui, lei, tante parole, tante confessioni, una città europea sullo sfondo.
Come nel più tradizionale boy meets girl, come nel più tradizionale sentore della trilogia di Linklater, Copenhagen si sviluppa, ma con una grossa differenza che lo rende più originale ma anche meno amabile all'istante: un protagonista tutt'altro che simpatico, difficile da capire, da farsi piacere.
Sarà che di quei famosi spigoli William ne ha da smussare prima di conquistare davvero, sarà che Gethin Anthony che lo interpreta è per me associato al Charlie Manson di Aquarius, ma si fatica a prenderlo così com'è.
Discorso diverso invece per la dolce e alla mano Effy, vero motore del film, piena di risorse e conoscenze, di cui è davvero difficile non innamorarsi.
Così diversi, così capaci di conoscersi, William e Effy ci portano alla scoperta della città, tralasciando a volte lo scopo del loro girare, usando un espediente -quello delle foto- non troppo originale, e soprattutto facendoci perdere la cognizione del tempo che sembra viaggiare troppo lentamente rispetto a quanti chilometri si sono macinati.
Ma tant'è, il bello di viaggiare, anche solo attraverso un film, è questo: perdersi, lasciarsi andare, far spuntare quel sorriso che mai avresti pensato uno stronzo potesse farti spuntare.


Regia Mark Raso
Sceneggiatura Mark Raso
Musiche Agatha Kaspar
Cast Gethin Anthony, Frederikke Dahl Hansen, 
Sebastian Armesto, Olivia Grant
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E visto che di ferie si è parlato, e che in ferie già ci sono, ci si risente lunedì!

2 commenti:

  1. Film molto carino e anche a me piacerebbe andare a Copenhagen.
    Possibilmente non in viaggio di nozze... XD

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    Risposte
    1. E magari a trovare Frederikke ;) ah, mi sa che faccio prima ad andarci non in viaggio di nozze anch'io, anche perchè dopo questo film sembra così bello da farci un salto subito!

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