4 settembre 2016

Venezia 73 - El Ciudadano Ilustre


Fermatevi, leggete, segnate!
Non scappate di fronte a un titolo spagnolo, di fronte a un film sconosciuto e senza star.
El Ciudadano Ilustre è una piccola meraviglia, che riesce in un'impresa difficile per un film in concorso: tenere incollati a quanto succede, strappare non una, non due, ma numerose e fragorose risate, far riflettere sul ruolo dello scrittore, della cultura, dell'arte.
Insomma, non cose da poco.

I registi Gàston Dupran e Mariano Cohn ci raccontano la crisi dello scrittore Daniel Mantovani, premio Nobel della letteratura che proprio alla consegna del premio capisce di non poter più scrivere, non ora che è diventato lo scrittore più comodo da premiare, accettato e amato da re, accademici e pubblico: i suoi libri dovrebbero dividere, creare disagio, non essere accettati.
E allora si ritira dalle scene, per cinque anni rifiuta inviti, interviste, lauree, non scrive una parola.
Finchè non arriva una lettera, un invito, che lo richiama a Salas, piccolo paesino argentino che vuole ora renderlo cittadino onorario. A sorpresa, sua compresa, accetterà, e prende il volo da Barcellona per dimenticare quei 40 anni in cui non ha più messo piede in Argentina.
Troverà tutto come lo aveva lasciato, un popolo semplice, rozzo, ipocrita anche.
Si mescolerà a loro, rimanendo però distaccato, acuto osservatore di un'umanità che si trova di fronte a una celebrità. Sono situazioni tragicomiche quelle in cui lo vediamo all'opera, tra viaggi su di una pompa dei pompieri a giurato di un concorso di pittura locale, tra cene con ex e nuovi mariti a liason pericolose con giovani audaci.
In tutto questo, si ride, e tanto, con battute fulminanti, situazioni assurde e personaggi che pur rischiando di scivolare in ruoli da macchietta, si sostengono l'un l'altro.
El Ciudadano Ilustre non brilla per la sua fotografia scarna e naturale o per una colonna sonora particolarmente memorabile, ma brilla grazie alla presenza scenica di Oscar Martìnez e grazie ad uno script che gioca su più livelli, tra dramma e commedia.
C'è spazio allora per momenti ad alto effetto, a partire da un discorso iniziale da applausi, fino ad un finale che lascia sospesi, tra realtà e finzione.
Una bella sorpresa, quindi, un film di quelli da recuperare e segnare.

2 commenti:

  1. Oh, ma che bello! Speriamo di vederlo anche qui, per vie lecite o non. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Con il tema letterario e la sua leggerezza piena di risate, fa proprio per te! Mi auguro vinca qualcosa -miglior attore?- così almeno qualcuno lo distribuisce, ne vale la pena :)

      Elimina