8 settembre 2016

Venezia 73 - Questi Giorni


Il cinema italiano ci prova a svecchiarsi, puntando sui giovani.
Ma se da una parte abbiamo Muccino che pecca di cliché e dall'altra abbiamo la freschezza di Piuma, che pecca in momenti troppo pesanti, c'era bisogno di mettere in programma a Venezia anche Questi Giorni?
E in che posizione si mette il film di Piccioni rispetto agli alti due?
Dico solo: L'estate addosso è un capolavoro di profondità, a confronto.

Passi che si giochi facile inserendo nel viaggio di quattro amiche in direzione Belgrado la crisi economica, ma che ci si debba mettere pure una gravidanza e soprattutto pure il cancro, sembra francamente troppo.
Ma non è questo il problema, visto così, pur con le dovute forzature, sarebbe il classico film sull'ultimo viaggio tra amiche prima di entrare di petto nel mondo degli adulti, vuoi con un bambino, vuoi con la chemio.
E' come è costruito questo viaggio che fa acqua da tutte le parti.
Dopo una lunga presentazione dei vari caratteri coinvolti, dove spiccano visi imbronciati, lune storte e umori volubili, si parte per giornate fatte di nulla, dove ci si innamora e ci si dice Ti amo, così, con facilità, dove si abbandona la gente in austrada e dove si arriva finalmente a Belgrado sperando che il tutto abbia presto fine.
Purtroppo, la durata di due ore secche non aiuta, perchè al di là di personaggi con cui si fatica a relazionarsi vista la loro insopportabilità, è la sceneggiatura ad essere un grosso problema: dialoghi improbabili, pesanti, chiaramente poco naturali, una voice over altrettanto fastidiosa che appartiene al personaggio di Caterina, che con la sua velleità di lettrice scassa non poco.
Le quattro protagoniste (Maria Roveran, Marta Gastini, Laura Adriani, Caterina Le Caselle) si sforzano anche, e ce la mettono tutta per entrare nel personaggio, ma bastano una Margherita Buy e un Filippo Timi per farle sfigurare, loro, unici punti positivi del film e unici personaggi costruiti bene.
I "Vergogna!" tanto offensivi potevano essere gridati a queste proiezione senza creare troppi scandali, visto come, di fronte alla stampa estera, di fronte alle pellicole americane o francesi in concorso, stiamo sfigurando.

4 commenti:

  1. Senza alte aspettative, ma non escludo che lo guarderò prima o poi.
    Del regista, complice il cast senz'altro più maturo, avevo apprezzato parecchio Giulia non esce la sera e Il rosso e il blu.
    :)

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    1. Giulia non esce la sera era piaciuto anche a me, nonostante gli inevitabili silenzi pesanti del cinema italiano. Con le giovani se la cava peggio, davvero troppo dramma per me.

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  2. Il cinema di Piccioni non mi ha mai attirato.
    E mi sa che questo non è il miglior film per cominciare a frequentarlo... :)

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    1. Il cinema di Piccioni non lo avevo mai incrociato, e dopo questo polpettone di drammi, dubito di dargli un'altra chance :)

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