17 luglio 2017

Il Lunedì... Comedy: Glow - Unbreakable Kimmy Schmidt s03

Glow

I glitterati anni ’80, le commedie scollacciate, i costumini attillati e sgambati. Il wrestling al femminile.
Sì, esatto, le Gorgeous Ladies of Wrestling, storia vera di attrici che si riciclano e si reinventano in lottatrici dove il ring, in realtà, è un palcoscenico, la trama, quella di una soap opera.
Netflix punta al femminile, ancora una volta, e lo fa affidandosi alla penna rosa di Jenji Kohan che già ha regalato spazio e voce al gruppo di donne più eterogeneo del piccolo schermo, quello della prigione di Litchfield.



Qui, sempre donne disadattate e diverse sono protagoniste, tra diverse etnie, famiglie e abitudini, ma su una sola ci si concentra in realtà, su Ruth, il suo sogno di sfondare come attrice, il suo essere troppo normale, il suo vendicarsi sottilmente e freudianamente contro una migliore amica che la carriera di successo l’ha messa da parte, finendo a letto con suo marito.
La vendetta, sarà servita proprio su quel ring di cui sopra, nel formarsi di una lega femminile di wrestler alle prime armi che assieme a un regista di nicchia e poco adatto al genere, cerca sponsor e successi.
La commedia, in realtà, fa capolino solo qua e là, nonostante la durata da comedy degli episodi, è più la serietà e a tratti pure la lentezza della trama ad emergere. Manca forse il guizzo, forse maggior approfondimento verso le altre donne, le altre glorious ladies, ma nonostante una bravissima e intensa Alison Brie, Glow la scintilla non la accende.
Il margine per migliorare c’è, in una serie che grida anni ‘80 in modo sincero, in una ricreazione di ambienti, luci e costumi e pure situazioni e nudi so eighties, e magari al prossimo giro la magia ci sarà sia fuori che dentro ai combattimenti.

Unbreakable Kimmy Schmidt - S03


Al terzo anno Kimmy e i suoi amici continuano a far fare le risate più grasse e sincere del piccolo schermo.
La scrittura, ancora e ancora, è geniale e folle, i riferimenti ai gloriosi anni ’90 sempre azzeccati e irriverenti, lei, Kimmy, sempre alla ricerca della sua strada.
In questa stagione ci prova all’Università, ci prova prendendo il potere nei confronti del subdolo Reverendo, ci prova cercando un lavoro.
L’amore, al momento, non è contemplato, o meglio ci si prova, ma il trauma passato è ancora lì che deve essere smaltito. Se Kimmy è sempre lei, sempre lui è Titus, di ritorno da una crociera catastrofica e misteriosa, che cresce in ogni senso, e matura in amore. Lui, in versione Beyonce, lui nei panni di amico e confidente di Jacqueline che continua allo stesso modo il suo cambiamento e la sua maturazione, è il centro della stagione.
Spazio se ne ricava anche la strana Lillian e strano a dirsi, proprio con una storia d’amore, diversa e ovviamente strana.
Se l’effetto sorpresa è passato, se i personaggi si conoscono e il rischio ora è quello della ripetizione e dell’andare a parare sull’assurdo, Kimmy & Co. continuano a far divertire, a far entrare guest star d’eccezione (Laura Dern, Ray Liotta) ad essere colorati e felici nella loro miseria tutta da ridere.

4 commenti:

  1. Bella e brava la Brie, nonostante detesti la sua Diane di BoJack, però la serie mi ha divertito e si è fatta dimenticare.

    Kimmy tocca iniziarlo, finito Master of None. :)

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    1. Non hai ancora conosciuto Kimmy? Fallo subito, leggerissima e divertentissima, la adorerai :)

      Glow ha buone potenzialità per il prossimo anno -se torna- e se si concentra anche sulle altre Ladies del wrestling, un po' come in OITNB.

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  2. Per me invece a sorpresa la scintilla per il wrestling al femminile anni '80 è scattata.
    Anche se la cosa mi fa sentire molto Ford... :)

    Kimmy invece a questo giro mi sembra stia diventando un po' ripetitiva e per ora sono fermo ai primi episodi della terza stagione, ma cercherò di proseguire.

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    1. Kimmy un po' si ripete, sì, ma strappa grassissime risate lo stesso, una fresca ventata per l'estate.

      Glow, sarà stato il wrestling, saranno state le storie di contorno, ma non mi ha preso del tutto e ho pure faticato a finirla. Staremo a vedere il prossimo anno.

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