1 agosto 2017

Notte Horror 2017 - Candyman

Dal timore della prima volta, ormai, la Notte Horror è diventata un appuntamento immancabile nell’estate del blog, e un modo per me in una settimana a tema, di affrontare brividi e traumi.
Come lo scorso anno, la scelta è stata doverosa: dopo Scream, e in attesa del nuovo It al cinema, c’era un altro film che dovevo vedere con occhi adulti, per far ricacciare indietro quegli spauracchi e quelle paure.
Candyman capitò per caso, in una calda estate in cui si poteva andare a dormire tardi, in cui ancora certi thriller mi appassionavano. Una leggenda, un uomo che appare allo specchio se chiamato per nome cinque volte, e con il suo uncino, squarcia.
Due laureande interessante al folklore moderno, a leggende metropolitane da sfatare e su cui indagare, che vanno ad affondare le loro radici sulle differenze culturali, sulle divisioni della società contemporanea.



Accattivante, per un’adolescente che ai brividi letterari è già abituata, che si vanta di poter affrontare senza problemi qualunque film, cresciuta com’è stata con X-Files e i suoi casi di mostri e misteri.
Il risultato, però, è una notte in bianco, sono corse giù per quella scala buia e senza illuminazione, sono settimane in cui allo specchio ci si guarda appena, complice il fatto che dà su un muro oltre il quale chissà chi o cosa c’è.
Lo stupore, poi, quando si scopre che a guardare lo stesso film, la stessa sera, ma a casa loro, c’erano pure i nonni, presi pure loro da un inizio accattivante, e rimasti svegli fino alla fine, senza paure, senza brividi.
Nonni coraggiosi, nonni dai gusti strani.


Ora, però, visto oggi quel Candyman che tanto mi aveva spaventato, ha perso il suo alone horror, e si fa ricordare per le sottili denunce sociali che manda a Chicago e all’America intera, la sua ghettizzazione, all’ambiente maschilista universitario. Certo, di mezzo c’è quel Candyman, quell’uomo nero interpretato dall’imponente Tony Todd, la sua voce cavernosa e suadente, c’è il suo uncino che gronda sangue e che miete vittime, mettendo la povera Helen (una Virginia Madsen saccente e pazza il giusto) sempre più all’angolo, ma i brividi, anche davanti allo specchio, non si fanno più sentire.


Candyman il film sembra altro, sembra davvero maturo e adulto nel suo racconto, pur strizzando l’occhio a un erotismo dove qualche nudo lo si concede e a un inizio con il Ted Raimi di Xena che fa sorridere e sembra già di assistere al prologo di Scream. Lungo, forse troppo, con una rappresentazione delle case popolari davvero alla deriva, e con quegli anni ’90 che si fanno sentire ovunque tra arredamento e stile, ha dalla sua anche una colonna d’eccezione, che regala brividi di piacere, e composta da un compositore d’eccezione pure lui come Philip Glass.
La visione, che tra l’altro causa mancanza di connessione nella casa nuova mi ha vista ospite nella mia vecchia cameretta da adolescente, è quindi filata liscia, la paura non ha attecchito, allo specchio posso rimirarmi senza problemi, anche se pure qui, nella casa nuova e senza connessione, poggia su muro dove chissà chi, chissà cosa, c’è dall’altra parte.

Grado di paura espresso in Leone Cane Fifone:
1 Leone su 5

L’appuntamento con la Notte Horror continua alle 23 su Non c'è paragone con La casa 7
Mentre è già passato su:

The Obsidian Mirror  con Non si deve profanare il sonno dei morti
Solaris con Possession
Mari's Red Room con Creepshow
Bollalmanacco con Dolls
A fish-flavoured apple con Jason X
Combinazione casuale con Christine, la macchina infernale

Continuerà poi per tutta agosto con il seguente calendario, buonanotte, e buone botte!


17 commenti:

  1. L'ho visto qualche anno fa con l'intenzione di recuperarmi l'intera trilogia che non avevo mai visto. E' un horror carino ma non l'ho particolarmente amato sinceramente, nonostante i film horror in cui il "protagonista" è uno specchio mi abbiano sempre fatto una particolare impressione. Tant'è che non ho nemmeno mai proseguito nella visione della trilogia.

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    1. La trilogia ovviamente non l'ho mai finita nemmeno io, dai brividi del passato, resta comunque il fascino e un discorso che va oltre il semplice orrore.

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  2. Per me rimane ancora oggi uno degli horror più affascinanti ed ipnotici mai girati, con quella perenne sensazione di essere "spiati" dall'occhio di Candyman che guai a liquidarlo come mera fantasia!
    E quella colonna sonora poi... *_*

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    1. Fascino ovunque, ma per fortuna meno brividi questa volta. La colonna sonora è una meraviglia, che da sola mette inquietudine.

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  3. A distanza di anni tutto cambia, le sensazioni soprattutto, ma questo film è comunque un horror cult ;)

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    1. Cult lo è e lo sarà anche per me, almeno ho esorcizzato la paura, puntando lo sguardo su temi più maturi.

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  4. Un horror anni '90 che stranamente non ho mai visto. Sarà che è troppo primi anni '90...

    I tuoi nonni già sapevano, dall'alto della loro esperienza, che questo non era un film molto spaventoso. Con la maturità a quanto pare l'hai scoperto pure tu. ;)

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    1. La sapevano lunga loro, che non si sono fatti scalfire ;) Con gli anni, comunque, mi chiedo che gusti avessero, per starsene svegli a guardare un horror che un po' di paura la fa e che affronta temi distanti da loro.

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  5. Oggi al cinema mi coprivo gli occhi durante il trailer di It... XD
    Mi sa che sei più coraggiosa tu a sfidare le tue paure con i film dell'orrore! :-D

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    1. Io ci provo, ma che poi sussulti per un nonnulla e di stare a casa da sola non se ne parla, è un'altra storia ;)
      Dai trailer di It mi tengo a distanza, meglio affrontare tutto di petto in una volta sola :)

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  6. Il film non l'ho visto ma... Leone cane fifone è il massimo!!!! ;)

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    1. Leone è un'ottima scala di paura per una fifona come me... Marilùùù!

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  7. Un cult dal fascino intramontabile...e nonostante il passare del tempo, se lo guardo, guardarmi allo specchio è una sfida per diversi giorni...

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    1. Dopo più di 10 anni dalla prima visione, dubito lo rivedrò ancora: lo specchio fa meno paura, ma qualche sussulto c'è lo stesso ;)

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  8. Un film molto affascinante, non pauroso ma interessante soprattutto, secondo me, per i risvolti "sociali".

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    1. Quei risvolti mica li avevo notati da adolescente, questa volta hanno preso -giustamente- il sopravvento. Il fascino, invece, è rimasto.

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  9. Vado controcorrente: a me questo film ha sempre annoiato a morte. Zero paura, zero emozioni. Solo il ricordo di quel tipo col pellicciotto ridicolo, che avrebbe fatto meglio figura in un film del Monnezza.

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