5 agosto 2017

Raw

E' già Ieri -2017-

Cannibalismo, sangue a flotti, carne cruda e viva.
E pensi al solito film splatter, che punta al terrore e orrore facile.
Ma siamo in Francia, e i francesi sanno rendere anche tutto questo, molto, molto chic.
E quindi, seguiamo Justine nel suo primo giorno di università, indirizzo veterinaria, la stessa della famiglia in cui tutti  sono vegetariani.
Pure la sorella più grande studia lì, la classica sorella scapestrata, irruente e rivoluzionaria, l'opposto di Justine, timida e studiosa, sulle sue.



Come da tradizione, però, neanche fossimo in America, ci sono prove che le matricole devono superare e affrontare, c'è del nonnismo a cui sottostare, e così Justine si ritrova ricoperta di sangue, si trova costretta a mangiare della carne avariata, lei, vegetariana riluttante.
Ed è qui che qualcosa scatta, con il gusto della carne che la cambia e cambia la sua natura, fino al limite, fino a provare voracità anche verso quel coinquilino gay, verso carne non certo in vendita che si ritrova a sgranocchiare.
Non è l'unica, però, ed è questo il problema.


Ora, messo nelle mani degli americani, che a tradizioni universitarie non si battono, tutto questo diventerebbe l'ennesimo horrorino teen, che gioca facile con atmosfere spaventose e raccapriccianti.
Ma ripeto, siamo in Francia, e così l'iniziazione di Justine è chic, è accompagnata da quella musica francese che anche quando volgarissima (vedi il rap di Plus Putes que toutes les Putes, un titolo, un programma) ha un allure in più, l'atmosfera più che horror, è tesa, è incalzante, e la situazione degenera senza mai essere sopra le righe.
Sì, effetto creepy ce n'è, c'è del disagio in Justine, nella sua magrezza, nella sua fame, che si fa anche sessuale, c'è del disgusto che davanti a carne e sangue emerge spontaneo, almeno a una come me che né alla carne né al sangue è abituata, anzi, quasi sviene alla sua vista (in linea, poi, con quanto successo ad alcuni spettatori a Cannes).
Il finale, assurdo e quasi divertente, illumina un po' le cose, e cambia il registro, per un film cannibale, sì, ma chic, e ancorato alla realtà.


Regia Julia Ducournau
Sceneggiatura Julia Ducournau
Musiche Jim Williams
Cast Garance Marillier, Ella Rumpf, Rabah Naït Oufella
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Grado di paura disgusto espresso in Leone Cane Fifone:
2 Leoni su 5

4 commenti:

  1. Oh, quanto mi è piaciuto!
    Poco disgusto, a sorpresa (quanto sono suscettibili 'sti giornalisti di Cannes: ricordo lo shock per il bellissimo Love), e un erotismo strano. Come dicevo, mi ha ricordato Denti, uscito dal Sundance una decina di anni fa: lì per lì, alle scuole medie, tante sghignazzi per la storia della vagina dentata... Invece, di recente, l'ho decisamente rivalutato: tra le righe, tutt'altro. Anche a me, tra parentesi, quel finale lì ha molto divertito.

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    1. Denti non l'avevo mai sentito, la leggenda della vagina dentata sì, potrei darci un'occhiata. Capisco i giornalisti suscettibili però, il sangue mi fa tanta impressione e qui non si sono certo risparmiati con il realismo, fortuna che c'è lo chic francese ;)

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  2. Un film cannibale e chic che mi è piaciuto un sacco, che te lo dico a fare? :D

    L'avessero girato negli Usa ne sarebbe in effetti uscita una porcatina. A questo punto mi hai fatto venire la paura - questa sì reale - che possa venirgli in mente di realizzare un remake... °___°

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    1. Un film cannibale e francese, è praticamente il tuo film perfetto ;)

      Quanto al remake, potrebbero pure azzardarsi a farlo, fortuna che per adesso come titolo è rimasto di nicchia.

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