31 agosto 2017

Venezia 74 - The Insult

Fermi tutti. Non scappate da questo film.
Sono la prima che quando legge un nome di regista non europeo o americano si spaventa, quando legge la lingua del film, che sia orientale, araba o africana, pure.
Ma ci si prova, qui al Festival, ad aprirsi un po', a combattere stereotipi e paure, ad avvicinarsi a filmografie diverse.
Con The Insult l'apertura è stata dovuta visto che il film è in concorso e i film in concorso li si vede tutti, per forza.
Ma è stata comunque una sorpresa, trovarsi di fronte ad un film solidissimo, che una certa filmografia e soprattutto un certo modo di pensare, un passato e un presente, li spiega un gran bene.



L'impianto sembrerebbe all'inizio quasi teatrale, con un semplice insulto che diventa qualcosa di più grande, diventa la sineddoche di una condizione difficile da sostenere come la coabitazione di libanesi e palestinesi.
Una parola di troppo, una frase di troppo, dette entrambe con rabbia, e tra il libanese cristiano Toni e il palestinese Yasser è guerra. E' scontro verbale, sono mentalità che si confrontano, con le opposte famiglie e mogli presi dentro questo uragano di rabbia e orgoglio, in cui le scuse non arrivano, le mani si alzano così come si alzano i toni. Poi però le cose sfuggono di mano, quel diverbio, quelle due parole e quella frase dette con cattiveria, diventano l'espressione di un Paese intero, che si schiera, che si confronta in piazza, mobilitando politici e avvocati di grido. Si apre così un processo quanto mai importante, in cui a scontrarsi sono anche padre e figlia ai diversi lati dell'aula, alla difesa e all'accusa.
Si sommano fatti, si scava nel passato, si portano alla luce colpe e sensi di colpa, mentre la tragedia continua tra i muri di casa, mentre quegli stessi protagonisti aprono gli occhi, e iniziano a guardarsi davvero.
La regia di Ziad Doueiri, solida e capace (non a caso, nel suo passato, operatore di macchina per Tarantino) e con una colonna sonora alla Hans Zimmer a fare da contrappunto, si muove con sapienza tra piccoli e grandi scontri, mostrando la loro degenerazione che sembra impossibile, degna solo di un film, ma anche drammaticamente possibile.
Si applaude con convinzione, allora, per questo tentativo riuscito di mostrare e far capire, di far conoscere e cercare di fermare, mentalità che non sanno e non riescono a distaccarsi dal loro passato.

2 commenti:

  1. Un film che si chiama The Insult la stroncatura se la va proprio a cercare...

    ...e invece no. Sorpresa sorpresa!

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    1. Sorpresa sorpresa con gli orientali faccio fatica, con gli arabi no.

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