16 dicembre 2017

40 sono i nuovi 20

Andiamo al Cinema

Si era detto -in vista dell'uscita del film- di non sottovalutare mai una commedia con Reese Witherspoon.
Perché Reese, negli ultimi anni, i suoi progetti li sceglie con cura, forte del potere di produttrice, di una carriera costruita proprio su i no, e sulle scelte fatte.
Si era detto di non aspettarsi la solita commedia su una donna in crisi, fresca di separazione, che ospitando tre giovanissimi aspiranti attori/registi/sceneggiatori ritrovava vitalità e l'amore.
E invece, purtroppo, questo si trova a guardare i 40 sono i nuovi 20.


Alice è infatti fresca di separazione, fresca di trasferimento nella villa in cui è cresciuta a weekend alterni a Los Angeles, figlia di un padre che non c'è più, piuttosto libertino ma soprattutto regista acclamato e venerato da generazioni.
In questa villa, si trasferisce con le figlie: la quasi adolescente Isabel, con problemi di ansia e autostima, e l'irriverente Rosie, come si confà alle più piccole di famiglia.
Proprio nella sera in cui con le amiche si trova a festeggiare il traguardo spaventoso dei 40 anni, conosce Harry, e George e Teddy, finiscono in quella villa a concludere la serata, e anche se non finirà -per il momento- come ci aspettiamo, succede che i tre lì si trasferiscono. Hanno un film in cantiere, cercano un posto dove stare, mentre produttori che potrebbero aiutarli, minacciano di stravolgere il loro lavoro e la loro amicizia.
Così diventano rispettivamente amanti, tuttofare e psicologi di Alice, che cerca di capire a che punto è il suo matrimonio e la sua vita, in questa ventata di giovinezza che sì, la riporta ai 20 anni.


Si potrebbe sperare allora che -vista la ventata di femminismo insorta in ogni dove- il film porti alta la bandiera delle donne indipendenti, senza legami, capaci di dividersi in mille lavori e commissioni e di mandare avanti la famiglia. Facile, se si vive in una villa con tanto di dependance, però.
Facile se il marito fa il discografico ad alto livello, se si è sempre perfette come Reese, che gioca a fare la goffa, ad avere problemi, in quel modo patinato che non corrisponde mai alla verità.
Si potrebbe allora semplicemente vederla come una commedia romantica, di quelle su amori quasi impossibili in cui la differenza di età si fa sentire, ma Harry non ispira certo simpatia, e quando sembra che qualcosa con il più affascinante (da un punto di vista della sceneggiatura) George possa succedere, nulla di fatto succede.
Mettiamoci in mezzo che il film segue pure le vicissitudini di questi tre amici nelle insidie di Hollywood, irrompendo nella scena e lasciando fuori Reese, che quella figlia ansiolitica sia troppo fintamente ansiolitica, e allora no, non tutto torna.
Non torna nemmeno un comparto tecnico piuttosto scialbo quando non troppo patinato, capace di rendere tutto troppo perfetto e "instagrammabile", anche una cena in giardino.
Si arriva quindi piuttosto annoiati ad un finale che prevede più finali, con quel fermo immagine che già ci si aspetta, su una donna finalmente realizzata e sicura di sé.
Peccato che per arrivarci, niente di così interessante sia stato costruito, e Home Again resta anonimo proprio come il suo titolo originale.


Regia Hallie Meyers-Shyer
Sceneggiatura Hallie Meyers-Shyer
Musiche John Debney
Cast Reese Witherspoon, Michael Sheen, 
Nat Wolff, Pico Alexander
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5 commenti:

  1. Peccato che dici così. Le premesse per una commedia superiore alla media c'erano...
    Io comunque voglio vederla lo stesso!

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    1. Le premesse ci sono, ma non vengono rispettata, nemmeno per amore di Reese. Tutto piuttosto scontato e fin troppo patinato per i miei gusti. Non si decolla, non ci si prende.

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  2. Voglio vederlo anch'io, ché la Whiterspoon mi è sempre stata simpatica con la sua vocetta squillante e le sue nevrosi, ma le aspettative erano già bassine di per sé. Sul tema "quarantenni e aspiranti toy boy", avevo trovato graziosissimo il francese 20 anni di meno.

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    1. Immagino che i francesi abbiano una marcia in più, Reese, sempre bella, brava e simpatica, non riesce però a rendere speciale o semplicemente diversa questa commediola...

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  3. ce l'ho in programma perché ho un debole|forte per queste commedie, e poi sono curioso di vedere come se la cava Meyers|figlia. quelle della madre Nancy le ho viste tutte (L'amore non va in vacanza è uno dei miei cult|natalizi), mi piacciono perché, oltre che divertenti|leggere, sono molto raffinante, ben confezionate.
    certo, tra il tuo parere, il trailer così|così e l'insufficienza su IMDb, lo affronterò con aspettative mooooooolto basse xD

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