15 giugno 2015

Daredevil - Stagione 1

Quando i film si fanno ad episodi.

Come?
I cinecomic fanno la loro comparsa su questo blog dove Avengers, Guardiani, tutine in latex e superpoteri non avevano mai trovato terreno fertile?
Ebbene sì, a tutti si dà una chance, a tutti è concessa una prima volta.
Il merito sta tutto nella fiducia che Netflix con serie dramedy come Orange is the New Black, con serie seriose come Bloodline o serie granitiche come House of Cards, si è saputa conquistare.
E se Netflix è salita sul carro Marvel, un motivo, e della qualità, ci dovranno pur essere.



Quest'ultima è innegabile.
Dimenticatevi quel Daredevil con Ben mentone Affleck, che gli anni li porta sempre peggio, qui c'è molta, molta carne al fuoco.
Forse troppa per una come la sottoscritta che ai cinecomic non è abituata e che quindi (lo dico?) qua e là si è annoiata parecchio.
Ma come sempre partiamo dall'inizio, partiamo conoscendo questo Matt Murdock, avvocato non proprio di successo, anzi, alle prime armi con il suo socio e amico Foggy, cieco fin dalla tenera età ma non per questo incapace di essere indipendente. Il padre, pugile dalla morale integra anche se macchiata, lo ha cresciuto come si deve.
Quello che già sappiamo, è che Matt di notte si trasforma, diventa un agile e atletico eroe che veglia su Hell's Kitchen, cercando di arginare la criminalità sempre più dilagante.
Non ci vorrà molto a trovare uno schema malvagio dietro tutto questo, una mente che si sta adoperando per fare in modo di screditare il quartiere e di poterlo così risollevare, comprando edifici e case, smantellandoli per una ripresa che va ovviamente a suo favore.
Questa mente criminale corrisponde al fantomatico nome di Wilson Fisk, miliardario, amante dell'arte, dal passato altrettanto oscuro, affiancato da cinesi e giapponesi in una triade imperfetta e dalla scarsa fiducia.
Se abbiamo il buono e il cattivo, abbiamo ovviamente anche gli aiutanti, e così attorno a Matt stanno Foggy, spalla comica, la bella Karen, segretaria salvata e salvifica, l'altrettanto bella Claire, infermiera che sola conosce la sua identità segreta e per finire il giornalista Ben Urich, caduto nel marasma del giornalismo dell'antinotizia che ritrova in questi intrighi la voglia di indagare.


La perfetta trama da fumetto è servita, e se si aggiunge che la recitazione è di alti livelli con un Charlie Cox (già visto in Boardwalk Empire) serio e preciso, e la regia lo è altrettanto offrendo un piano sequenza da brividi e uno stile accattivante, il pubblico è bello che catturato.
Ma chi nasce diffidente, diffidente rimane.
E non posso che confessare che in più di un'occasione mi sono annoiata (leggasi addormentata), che le frasi ad effetto spiattellate in lunghissime (lunghissime) scene di dialogo a me hanno tolto energia, e non posso farci niente poi se in quei momenti di botte da orbi (letteralmente), in cui a pugno si risponde con pungo, in cui a calcio segue calcio, o giravolta, o coltellata, io e la mia mente ci esterniamo e iniziamo insieme a divagare finchè non ne esce un vincitore e tutte quelle scazzottate possono aver avuto in senso.
Certo, mi si dirà, questo fa un supereroe e poi sottolineiamo che qui non si parla propriamente di supereroe, visto che il buon Matt, pardon, Daredevil, di superpoteri non ne ha, e nemmeno di gadget da milionario come il collega Bruce Wayne.
La sua particolarità è quella di essere un essere umano, di soffrire e restare ferito, anche gravemente, pur avendo un udito e un sesto senso che vanno a supplire la sua mancanza di vista.
La stagione prosegue così in un'escalation di colpi di scena e flashback chiarificatori, arrivando a una conclusione forse fin troppo definitiva che lascia aperto il futuro della serie.
Chi nasce diffidente, però, diffidente rimane, e quindi dubito di portare avanti questo mio approccio ad un genere che chiaramente non mi appartiene e non mi entusiasma.


P.s.: il giovine pur avendo visto solo pochi episodi ne è rimasto catturato, ovvio quindi che mai come in questo caso la soggettività ha il suo peso.

7 commenti:

  1. Mi dispiace che non ti abbia coinvolto più di tanto, per me invece al momento è la serie di quest'anno, ma felice che, almeno per un po', il cinecomic abbia trovato spazio anche sul tuo blog. :)

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  2. Anche per me è la serie dell'anno, vero, ha una flessione negli episodi centrali, ma parte e finisce alla grande, sono felice di vedere parlare di uno dei miei Super eroi preferiti anche sul tuo Blog ;-) Cheers!

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  3. sono d'accordo con te, è molto meglio delle altre serie cinecomics ma rimane un prodotto per appassionati del genere

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  4. sei la prima che avanza qualche dubbio riguardo a questa serie...

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    1. E solo perchè non sono abituata al genere. Il livello è altissimo, ma è lo schema di base (eroe-cattivo-aiutanti e prove-errori-vittorie) che non mi esalta e difficilmente mi esalterà in futuro.

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  5. Mi manca l'ultima puntata ma la adoro. E pensare che io il personaggio Devil non lo sopporto proprio, fumettisticamente parlando XD

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