23 novembre 2015

Guerre Stellari - Capitolo VI: Il Ritorno dello Jedi

Siamo arrivati alla fine della prima trilogia, siamo all’ultimo capitolo, e senza troppi indugi, posso dire che questo è il mio preferito.
Il motivo, anzi, i motivi, sono semplice: c’è un senso di conclusione, c’è, soprattutto, tanto sentimento in gioco, alla faccia delle scene più adrenaliniche.
A partire dalla morte toccante del piccolo grande Yoda fino ad arrivare alla morte di Dart Fener, con tanto di riconciliazione, pentimento e riscatto, con in mezzo l’azione nella luna boscosa di Endor abitato da simil-orsetti buffi e simpatici, questo Guerre Stellari sembra scritto apposta per me.
E allora sì, alla faccia dell’azione spericolata del secondo capitolo, o di quell’inizio pieno di speranza e di novità, è qui che il mio cuore si convince e trova casa. E sì, il fatto che ci sia un senso un lieto fine, la vittoria e la pace, di certo aiuta ancora di più.


E sarà proprio da qui che partirà il nuovo capitolo di Star Wars, -, da dove avevamo lasciato ormai 29 anni fa Luke, Leila e Ian, e non si può che fremere per l’attesa, pur cercando di tenermi il più possibile alla larga da ogni tipo di anticipazione, da ogni sentore di trama o ambientazione.
Non voglio rovinarmi l’attesa, arrivando come lo ero stata per tutti questi film, ignorante.
Chi lo sapeva infatti che l’azione si sarebbe svolta in un pianeta verde, fatto di sequoie giganti? Che la Morte Nera potesse essere ricostruita? Che Dart Fener non era il vero malvagio, ma c’era un Imperatore ancora più malvagio di lui?
Sì, non sapevo nemmeno questo, e nemmeno che Yoda comparisse in realtà così poco all’interno di questa saga, e in questo poco tempo, riuscisse ad entrare nel mio cuore, con la sua saggezza, la sua profondità, come a ricordare un nonno, o una nonna, capace di insegnare fino all’ultimo la gentilezza e la forza.


Alla faccia di un primo appisolamento, dovuto più alla stanchezza che non alla lentezza di un inizio dove Ian viene liberato da Jabba e in cui Leila compare in tutta la sua bellezza (tanto da diventare il sogno erotico di Ross, realizzato poi da Rachel, in Friends), al secondo tentativo di visione di questo ultimo capitolo, tutto è filato liscio, tutto è stato visto trattenendo il fiato, ricordando e ritrovando tutto l’entusiasmo provato qualche anno fa.
È un finale che sistema le cose, che mette in ordine, proprio come piace a me, ma è un finale che si prende i suoi tempi, anche comici, soprattutto nel fare dei suoi androidi delle spalle perfette.
Cosa combinerà J.J. Abrams con questo finale aperto a una miriade di possibilità, lo scoprirò tra qualche settimana, ora non resta che tuffarci nel passato, o nel passato più remoto, per conoscere meglio quell’Anakin che quasi a sorpresa, mi ha conquistato.


8 commenti:

  1. Anch'io non vedo l'ora di riprendere il filo

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  2. Pensa che, invece, per quanto validissimo questo è il capitolo che mi convince meno della trilogia storica.
    Forse perchè tutto finisce bene. ;)

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    1. Amo le conclusioni e poi qui sono in gioco tanti sentimenti, non potevo rimanerne indifferente..

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  3. Il finale di questo film è qualcosa di un unico. Da un senso di festa unico!
    Mi dispiace che nella versione 2004 non ci sia più l'attore originale di Darth Fener...

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    1. Dispiace ma in realtà questo Dart ci sta, e di certo rispetta la nuova trilogia che non vedo l'ora di rivedere :)

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  4. Da bambino era il mio preferito della serie.
    Rivedendolo più di recente mi è sembrato un po' deboluccio. Come d'altra parte in generale tutta questa sopravvalutatissima saga. :)

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    1. Crescere ha fatto decisamente male al bambino sognate che eri :)

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