3 maggio 2016

Outsiders - Stagione 1

Quando i film si fanno ad episodi

"Orfani di Sons of Anarchy, venghino!"
Sembrava gridare così Outsiders ai suoi primi episodi, con un richiamo nemmeno troppo velato alla fantastica serie di Kurt Sutter conclusasi da poco.
Protagonisti, ancora dei bifolchi non più ai margini, ma completamente fuori dalla società, con le loro tradizioni di clan, con le loro leggi non scritte e i loro traffici illegali di vino, pardon, moonshine, e armi.
Tra questi protagonisti, a legittimare il paragone, Ryan Hurst, il mai dimenticato Opie, migliore amico di Jax.
Anche qui, poi, c'è un padre despota cattivo e malvagio, che vuole arrivare al potere e non disdegna la violenza per riuscirci, c'è un amore clandestino, anzi più d'uno, c'è la legge, la polizia alle calcagna di questi bifolchi.



Ma mettiamo un po' d'ordine, i Farrell non sono i Sons, vanno su quattro ruote, su dei quad, per la loro montagna.
Sì, la loro, dove si sono rifugiati anni e anni or sono, dove hanno continuato a vivere fuori dalla società, fuori dalla cittadina di Blackburg, riproducendosi tra loro, chiamandosi tutti cugini.
A governarli, un saggio Brenin, a minacciarli, la loro stessa montagna, che nasconde nel suo cuore il carbone che una società senza scrupoli tanto brama.
La polizia, poco può fare, i Farrell sono parte della tradizione, e già si sono battuti per la loro libertà, portando morte e leggenda a una battaglia che ancora rivive nel vice sceriffo Houghton, rimasto orfano proprio a causa loro.
Laggente, però, si schiera, si organizza, tentando con le minacce e la violenza di far arrivare del lavoro in un periodo di crisi nera.
Non bastasse il tema Farrell vs Società, c'è anche una lotta interna, Farrell vs Farrell, tra quel cattivone odioso di Big Foster (David Morse ormai c'ha fatto il callo al ruolo del cattivo) e il figlio mai amato Little Foster ma soprattutto tra Big Foster e il ritornato Asa, che potrebbe essere il ritornato della profezia che lo vedrebbe così nuovo leader, o semplicemente una spina nel fianco dei due Foster, che si sentono minacciati sia al potere che in amore, con la bella G'win contesa da tutti e tre.
Non bastasse quest'altra storyline bella densa, ci si mette un altro Farrell, Hasil, che dalla società viene attratto per amore della dolce Sally-Ann, corrotto dai soldi, abbandonato dalla famiglia.


Insomma, di carne al fuoco ce n'è, forse anche troppa.
Perchè ovviamente anche i personaggi secondari mostrano tutto il loro bagaglio pieno di traumi, da uno sceriffo dedito ai farmaci e alla droga, dalla sorella di questo benevola ai Farrell, al marito di lei combattivo e testardo.
Il problema è quindi sempre quello: cercare di mantenere un equilibrio fra tutto ciò che si vuole raccontare, sapere cosa si vuole raccontare e dove si vuole andare nel farlo.
In 13 episodi, invece, si sbanda troppe volte qua e là, con ritorni, uccisioni, perdite che altro non fanno che scattare la noia.
Ed è un peccato vista l'ambientazione e una regia attenta, dove la natura si fa ulteriore protagonista, è un peccato perchè questi Farrell vengono per primi a noia, con le loro diatribe interne, con i battibecchi che ricalcano drammi shakespeariani prima, molte altre serie (Sons in primis) poi.
Il cast è di quelli notevoli, con i giovani Gillian Alexy, Joe Anderson e Kyle Gallner a spiccare sugli altri con quel loro accento impastato, con quell'aria da veri cavernicoli, ma non basta a salvare una serie che non sa bene quanto può permettersi di dire, cambiando le carte in tavola già del pilota, lasciando in sospeso il destino degli eroi in un classico finale aperto.
Probabilmente non ci sarò a vedere la soluzione di uno scontro che si prospetta epico solo per l'ambientazione, a meno che non vengano aggiustati i colpi, ricalibrati gli equilibri, mostrando più Farrell, meno sceriffi, portando l'attenzione su tradizione, linguaggi e vini lisergici quelli sì, interessanti e originali.


4 commenti:

  1. Pare roba molto fordiana. Vedrò di recuperarla presto.

    RispondiElimina
  2. Serie che parte a bomba e poi si spegne.
    Anche per me è un peccato che la prima stagione non sia riuscita a mantenere il suo potenziale, al contrario di Sons of Anarchy che invece cresceva episodio dopo episodio.
    Nel complesso comunque mi è piaciuta abbastanza e io per la stagione 2 ci sarò!

    RispondiElimina
  3. A me è piaciuto molto il colpo di scena finale... la serie ha qualche passaggio a vuoto, ma in fondo anche Sons of Anarchy cresceva moltissimo dopo la prima stagione :)

    RispondiElimina