10 settembre 2016

Venezia 73 - Il Leone di Caffè di In Central Perk

Sono 36 i film che sono passati sotto i miei occhi negli ultimi 10 giorni, e se c'è una cosa da dire, è che il livello del Festival quest'anno, era davvero altissimo.
Difficile quindi fare una classifica? Non proprio, perchè quando un film colpisce al cuore, non se ne va, nemmeno se seguono altre decine di film da quella visione.
E allora, bando alle ciance, chi salirà assieme a La moglie del poliziotto, The Look of Silence e Anomalisa nel regno dei vincitori del Leone di Caffè?
Scopriamolo!



Miglior Colonna Sonora
La La Land
fuori concorso One More Time With Feeling
menzione speciale per  Arrival

Miglior Canzone
City of Stars - La La Land



fuori concorso Girl in Amber - Nick Cave and the Bad Seeds


menzione speciale per Camelot - Jackie

Miglior Sceneggiatura
in concorso El Ciudadano Ilustre
fuori concorso The Journey 

Miglior Fotografia
in concorso Voyage of Time
fuori concorso One More Time with Feeling

Miglior Attrice
Natalie Portman - Jackie
menzione speciale per Charo Santos-Concio - The Women who left

Miglior Attore
 Oscar Martìnez - El Ciudadano Ilustre
fuori concorso Liev Schreiber - The Bleeder
menzione speciale Jake Gyllenhaal - Nocturnal Animals 

Miglior Film - Premio Leone di Caffè

Arrival
Jackie
La La Land



Come ogni anno, dopo l'assegnazione dei premi, si fa un po' di ordine dividendo in film in "da evitare/una visione gliela si può concedere/assolutamente da vedere".
Si parte ovviamente con le ciofeche.
[Il titolo rimanda alla recensione]

Un bollito Wim Wenders mette in scena un lungo e sfinente dialogo a due, registrando il tutto in un 3D alquanto fastidioso.

El Cristo Ciego - Christopher Murray
Qualche punto positivo a prima vista l'ho trovato, ma con il passare dei giorni questa parabola cilena su Cristo se n'è andata dalla mente, e forse è meglio così.

La Règion Salvaje - Amat Escalante
Film provocatorio, che gronda sesso in cui un alieno multi-pene si fa un po' chiunque.
Potrebbe essere un cult (e un paio di scene lo sono), ma non vale la visione.

Une Vie - Stéphan Brizé
La vita piuttosto di merda di una donna francese nell'800, a cui va male qualunque cosa.
La pesantezza.

Paradise - Andrei Konchalovsky
Film piuttosto ricattatorio che rispetto ad altri film sull'Olocausto nulla di nuovo aggiunge.
Qualcuno lo mette tra i favoriti, probabilmente proprio per il tema, ma non io.

Le Ultime Cose - Irene Dionisio
Raccontare la crisi attraverso gli oggetti lasciati in pegno.
Poteva venirne fuori qualcosa di bello e commovente, e invece la pesantezza è in agguato, e niente si risolve.

My Art - Laurie Simmons
La madre di Lena Dunham non ha lo stesso piglio della figlia nella scrittura, e dopo una prima parte indie il giusto, si perde in un'eccessiva artisticità, dimenticando i suoi personaggi.

À Jamais - Benoit Jacquot
Io e Don DeLillo non andiamo d'accordo, e neanche nelle mani dei francesi mi convince.
Troppo anafettivo, troppo strano. Zero applausi.

Dawson City - Frozen Time
Lo spunto -il ritrovamento di pellicole vecchie un secolo di film muti ritenuti perduti per sempre- era ottimo. Peccato che più che parlare di questo, si faccia una carrellata storica dell'America.

Questi Giorni - Giuseppe Piccioni
La gioventù che si affaccia al mondo adulto, con patemi, cancro, gravidanze inaspettate.
Ogni tragedia è buona per farne un film, ma qui si esagera anche con i musi lunghi.

L'estate addosso - Gabriele Muccino
Sarà anche meglio di Questi Giorni nel ritratto di una gioventù alla ricerca del suo posto nel mondo, ma Muccino esagera in cliché (e in canzoni di Jovanotti).



Visti i no, si può passare a quei film che non sono riusciti a convincermi del tutto, ma la cui visione è comunque consigliata, magari ero io il problema.
[Il titolo rimanda alla recensione]

Spira Mirabilis - Massimo D'Anolfi, Martina Parenti
Ci vuole un certo sguardo per apprezzare questo genere di cinema, silenzioso e documentaristico.
E ci vuole pazienza, visto che solo nel finale, arriva l'emozione, arriva un senso.

Voyage of Time - Terrence Malick
Stessa cosa con Malick e il suo racconto sul mondo.
Le immagini sono di rara bellezza, ma tutto sembra troppo fine a se stesso.

Planetarium - Rebecca Zlotowski
Tanto è brava la Portman, tanto è confuso questo film.
L'unica nota positiva, vedere all'opera Lily-Rose Depp, che se la cava egregiamente.

In Dubious Battle - James Franco
Il più debole degli adattamenti di Franco, complici i tanti comizi e le tante urla.
Non aiuta, una colonna sonora ricattatoria.

Brimstone - Martin Koolhoven
Western vecchia scuola in cui non si sa se temere il perfido Guy Pearce, o riderne.
Non è un bene.

The Bad Batch - Ana Lily Amirpour
La seconda prova della Amirpour ha gli stessi difetti della prima: una fotografia splendida, una povertà di sceneggiatura. Peccato.

Piuma - Roan Johnson
Leggero leggero, divertente il giusto, ma troppa romanità che alla lunga stanca.

The Light Between Oceans - Derek Cianfrance
Polpettone infinito e drammone piuttosto prevedibile.
La bellezza sta solo nella complicità tra Alicia Vikander e Michael Fassbender.

On the Milky Way - Emil Kusturica
Tanto folle e colorata la prima parte, tanto confusa e sanguinolenta la seconda.
A sistemare il tutto, un finale pieno di romanticismo.

Frantz - François Ozon
Polpettone melodrammatico anche per Ozon, che però appesantisce i sentimenti messi in azione.
Bellissimo quel bianco e nero che lentamente prende colore.



Il momento per scoprire i magnifici 13 è arrivato.
I film imperdibili sono anche la mia personale classifica di questa 73esima Mostra del Cinema di Venezia.
[Il titolo rimanda alla recensione]

Home - Fien Troch
La peggio gioventù che sta attaccata ai telefoni, che si annoia, che uccide.
Da paura.

Prank - Vincent Biron
La gioventù leggera e divertente, che riempie il tempo organizzando scherzi assurdi.
Piccolo cult.

Prevenge - Alice Lowe
Altro possibile cult: un Senti chi parla che invita ad uccidere, un feto serial killer.
Cosa volere di più?

The Women who Left - Lav Diaz
Ci vuole tanto tempo libero, ci vuole pazienza e allenamento nel scendere nei tempi del regista filippino.
Ma ne vale la pena.

King of the Belgium - Peter Brosens e da Jessica Woodworth
Mockumentary pieno di cuore e ironia, sull'impossibile ritorno a casa di un re statuina nel suo Belgio diviso in due.
Si ride di gusto, e si riflette.

The Bleeder - Philippe Falardeau
La vera storia del vero Rocky Balboa.
Liev Schreiber immenso.

The Journey - Nick Hamm
La situazione irlandese prende vita in uno scontro verbale che è una lezione di politica e di recitazione.

Nocturnal Animals - Tom Ford
Tre storie che s'incastrano alla perfezione, tra presente, passato e finzione.
La classe di Tom Ford.

El Ciudadano Ilustre - Mariano Cohn, Gaston Duprat
Il ritorno a casa di uno scrittore premio Nobel in crisi è spunto di riflessione sull'arte e di grasse risate. 
Un toccasana.

Arrival - Denis Villeneuve
Arrivano gli alieni sulla Terra, e Villeneuve modifica un genere, creando un film intenso e dal messaggio potentissimo.
Alle armi, preferiamo le parole.

One More Time with Feeling - Andrew Dominik
Il documentario che racconta sì la registrazione del nuovo album di Nick Cave e i The Bad Seeds, ma che racconta soprattutto l'elaborazione del lutto del cantante dopo la morte del figlio.
Si piange per la bellezza.

Jackie - Pablo Larraìn
Una Natalie Portman in stato di grazia, un biopic che si limita a quattro fondamentali giorni nella vita della vedova Kennedy.
Un colpo al cuore.

La La Land - Damien Chazelle 
Musica, amore, colore, sullo sfondo, Hollywood.
Un inizio folgorante, che sa far sorridere e commuovere.
Dal primo giorno, non se n'è più andato dalla testa.


L'appuntamento è ora per questa sera, per commentare i premi ufficiali del Festival, Leone d'oro compreso!

4 commenti:

  1. La La Land e Jackie sono i due film che mi incuriosiscono di più, quindi felice di vederli ai primi due posti. ;)

    Sam Mendes e co. saranno d'accordo con te? Lo scopriremo tra poche ore...

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    1. La La Land e Jackie faranno impazzire tutti alla loro uscita in sala! Io sono già pronta per rivederli ;)

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  2. stranamente son d'accordo con il Cannibale ma ci aggiungo
    anche l'ultimo Tom Ford, speriam di riuscire a recuperare il
    tutto...

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    1. Tom Ford esce già a novembre, ed è un gran bel vedere!

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